Ancora importanti cambiamenti nella moda: Jonathan Anderson lascia Loewe. Va in direzione Dior?

Dopo tanti anni lascia la direzione creativa del marchio portato alla ribalta e adesso si vocifera che la sua prossima meta sia Dior. Il gioco della moda continua 

Jonathan Anderson lascia dopo 11 anni Loewe, il brand spagnolo con circa 180 anni di storia alla spalle, nato con la pelletteria ed evolutosi nel tempo con il ready-to-wear, presentato regolarmente durante la Paris Fashion Week. Già si percepiva un eventuale cambio di guardia dopo che sia la sfilata Uomo di gennaio sia quella Donna di febbraio sono saltate inspiegabilmente; quest’ultima, però, è stata sostituita da una presentazione che raccoglie i codici di Loewe by Anderson come solo una mostra saprebbe fare. Non per altro, la collezione si intitola “Diario dei ricordi”.

Collezione Uomo PE25 di Loewe by Jonathan Anderson
Collezione Uomo PE25 di Loewe by Jonathan Anderson

La carriera di Jonathan Anderson

Di cose Jonathan Anderson ne ha fatte in undici anni. E anche di indimenticabili. Già il fatto che sia nato nel Nord dell’Irlanda, nel 1984, e abbia iniziato la sua carriera a Washington, presso lo Studio Theatre, appassionandosi alla recitazione e poi ai costumi di scena, è un evento “indimenticabile”. Ha studiato moda maschile al London College of Fashion, fondato il suo brand JW Anderson nel 2008 ed è diventato direttore creativo di Loewe nel 2016. Con la collezione vista in passerella lo scorso ottobre, ha celebrato ben dieci anni dalla sua prima stagione per il marchio e di cose ne sono cambiate per lui, adesso che è anche costumista dei film di Luca Guadagnino (tra cui Challengers, ma anche Queer) e che ha vinto svariati riconoscimenti, incluso il Fashion Designer of the Year ai Fashion Awards inglesi.

Il lavoro di Jonathan Anderson da Loewe 

L’operato di Anderson da Loewe si può riassumere con più parole. La prima “geometria”, perché ha alterato la silhouette maschile e femminile sfumandone i confini fino a renderle un tutt’uno con le figure – appunto – geometriche, spigolose o tondeggianti, rette o curve. La seconda è “sperimentazione”: dei materiale, ancora delle forme, dell’approccio genderless all’abbigliamento, della spettacolarità della moda senza che debba dimostrare di essere un’arte “vantando” riferimenti ad altre forme ritenute da alcuni più nobili. Poi di parole se ne possono trovare in quantità, ciò che resta è un prodotto sconnesso dai trend momentanei, parte di un processo di esplorazione del vestire e delle sue capacità così come finalità.

Jonathan Anderson da Loewe verso Dior?

Ora si vocifera che questa sua dote Anderson la porterà con sé da Dior, dove sta già lavorando alla collezione Uomo (la linea Dior Men non ha più un direttore creativo) e dovrebbe farlo anche per la Donna (dove, ufficialmente, c’è ancora Maria Grazia Chiuri). Le pedine degli scacchi continuano a muoversi e c’è chi viene tagliato fuori, ma anche chi resta in gioco e si evolve.

Giulio Solfrizzi 

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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