Schwitters o non Schwitters?
Le pagine di Artribune Magazine (in versione cartacea) dedicate ai new media sono, come tutte le altre rubriche, arricchite da una coppia di sotto-rubriche. Avete presente quei box sulla pagina di destra? Ecco, uno dei due è firmato da Domenico Quaranta, e tratta di “Laboratori”. Iniziando da Stoccarda…
Tra le scuole di media design, la Merz Akademie di Stoccarda occupa un posto del tutto particolare. Sorprendentemente, qualche indizio in questo senso si trova già nello statement del direttore, di solito formale e superfluo: “L’obiettivo dell’insegnamento della Merz Akademie è di addestrare gli studenti di design a lavorare come autori di media indipendenti, consapevoli delle implicazioni estetiche, culturali e scientifiche del loro lavoro, e capaci di analisi critica. Una società la cui realtà è sempre più influenzata dai media ha bisogno di designer che possano fornire un orientamento e una guida”. Il direttore, per inciso, si chiama Markus Merz.
Insomma, Kurt Schwitters non c’entra. Fondata nel 1918, la scuola propone un corso in Art, Design and Media articolato in tre percorsi: Film and Video, Interface Design e Visual Communication; ma è soprattutto il secondo, guidato dall’artista Olia Lialina e da Mario Doulis, il principale responsabile di quello stile che sembra essere diventato il marchio di fabbrica della Merz. Per farvi un’idea, indirizzate il vostro browser sul sito dei progetti degli studenti: un lungo, irresistibile portfolio di mostre, eventi, progetti online, pubblicazioni, interventi urbani, esperimenti di realtà virtuale, game design.
Colpisce, in particolare, l’approccio ludico e sovversivo, la capacità di progettare al di là degli hype e delle mode, l’attenzione per il “digital folklore” analizzato da Olia Lialina e Dragan Espenschied (anche lui docente alla Merz) nell’omonimo libro, pubblicato da Merz & Solitude, altro fiore all’occhiello della scuola. Non stupisce che molti di questi progetti abbiano stimolato un’attenzione che va ben al di là dei limiti di solito riservati a lavori di scuola. In fondo, Kurt Schwitters c’entra, eccome.
Domenico Quaranta
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #3
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati