Mezzogiorno tattico
Per un’organizzazione non profit, operare in Italia può essere molto difficile; farlo con una mission focalizzata sulla ricerca, la cooperazione e l'esplorazione del rapporto tra arte e nuove tecnologie può esserlo ancora di più; farlo nel contesto socio-economico che chiamiamo Mezzogiorno può rendere la missione impossibile. Sudlab lo fa, da circa quattro anni, dal suo grande e ben attrezzato spazio di Portici, grazie all'impegno del suo presidente Antonio Perna, di un piccolo staff e di numerose collaborazioni esterne.
Sono molte le operazioni all’attivo di Sudlab, fra cui numerosi workshop, residenze d’artista – come quella che, tra luglio e novembre 2013, ha ospitato l’australiano Alexander Jackson Wyatt e la polacca Paulina Semkowicz -, progetti per il territorio, produzioni – come l’installazione audiovisiva The Decelerator, presentata a dicembre – e collaborazioni prestigiose, dalla University of Design, Media and Arts di Karlsruhe all’International Design Festival di Berlino, a Iain Chambers, che nel 2011 ha curato il seminario Mediterraneo | Migrazione | Musica, coinvolgendo personalità tra cui Anri Sala.
A gennaio Sudlab ha presentato Tactical Glitches, una mostra sull’uso creativo degli errori di visualizzazione nelle tecnologie digitali: un uso tattico, e non solo estetico, in cui l’errore è sfruttato come potente demistificatore di contenuti, piattaforme (come nel lavoro di Glitchr, che interviene sull’interfaccia funzionale di Facebook), dispositivi e false aspettative. L’evento è curato dall’olandese Rosa Menkman e dall’americano Nick Briz, artisti e animatori del festival itinerante GLI.TC/H.
Domenico Quaranta
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #17
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