Musica e sperimentazione al roBOt 07
La scorsa settimana a Bologna si è tenuta la settima edizione di roBOt Festival, evento incentrato sulla convergenza tra ricerca critica, musica elettronica e arte contemporanea. I grandi nomi coinvolti hanno attirato un pubblico vasto quanto vario.
Da mercoledì 1 a domenica 5 ottobre ha avuto luogo l’edizione 2014 di roBOt Festival che, come nei sei anni precedenti, ha fatto convergere a Bologna energie e personalità che l’hanno resa un laboratorio di sperimentazione artistica, musicale e di discussione critica di rilevanza internazionale. Si è trattata di un’edizione che sarà ricordata per lo sforzo organizzativo con cui è stato notevolmente aumentato il numero di eventi e iniziative in programma.
Le due location principali già rispecchiavano l’attitutine e gli obiettivi del festival: Palazzo Re Enzo, situato al centro della città e a pochissimi metri di distanza dalla Fontana del Nettuno, ha ospitato nelle ore serali decine di performance artistiche, concerti, dj set e conferenze che hanno visto la partecipazione di un pubblico molto vario, formato tanto da addetti ai lavori, quanto da amanti della musica elettronica e semplici curiosi di passaggio. La seconda location principale è stata la sede di Bolognafiere, uno dei poli fieristici più importanti d’Europa, in cui sono stati ospitati gli eventi legati in una misura maggiore alla musica e al clubbing, con alcuni di essi che hanno avuto inizio alle 3 o alle 4 del mattino.
Questa capacità di attirare gli interessi più vari ha dato vita a momenti stimolanti di ibridazione di pubblici – basti pensare alle decine di persone che, attraversando le varie sale di Palazzo Re Enzo per riprendersi dall’ultimo dj set a cui avevano appena assistito, si imbattevano nella sala destinata ad ospitare le performance artistiche rimanendoci a lungo. A riprova dell’apprezzamento e dell’accoglienza riservati dal pubblico alle proposte del festival, venerdì pomeriggio erano già terminati i biglietti per gli eventi di Palazzo Re Enzo e di Bolognafiere della grande serata del sabato.
La qualità dei nomi coinvolti nel festival è stata di livello internazionale, con il coinvolgimento di partecipanti eccellenti che lo hanno reso un evento di caratura europea, con un’organizzazione e una programmazione degne di rivaleggiare con eventi come il Sonar. Numerose le iniziative, come call4robot, il bando di ricerca dedicato alle arti visive che ha visto la vittoria del Premio del Monte, il riconoscimento offerto anche quest’anno dalla Fondazione del Monte, il progetto La Racine dell’artista toscano Luca Mauceri: un’installazione complessa, un tentativo di creare collegamenti visivi tra diverse modalità di espressione che possono risultare obsolete come proiettori analogici, telefoni cellulari o telecamere.
La capacità di dialogare in maniera stimolante con gli spazi del Collegio Venturoli avuto particolare importanza per il comitato scientifico composto da Sarah Corona, storica dell’arte e curatrice indipendente di base a New York, Claudio Musso, docente presso l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo oltreché storico dell’arte e curatore, Andrea Sartori, ingegnere, musicista e maker fondatore del Fablab di Bologna, Valentina Tanni, editor di Artribune, docente e critica di arti digitali e dalle due curatrici Marcella Loconte e Federica Patti.
Al termine dell’edizione 2014 di roBOt Festival rimane dunque la soddisfazione di aver assistito ad un festival costruito con grande attenzione e cura. Non si può non provare una grande curiosità per le modalità con cui si svilupperà a partire dalla prossima edizione, la quale sarà chiamata a confermare l’ottimo lavoro svolto questo anno.
Filippo Lorenzin
Bologna // dal 1° al 5 ottobre 2014
roBOt Festival
www.robotfestival.it
[email protected]
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/37346/robot-festival-2014
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