NASA, splendide immagini per raccontare Trappist-1. Ma anche gli artisti vanno nello spazio
Hanno usato apparati iconografici di altissimo livello per illustrare la scoperta di un nuovo sistema solare. Gli scienziati della NASA creano immagini, esperienze 3D, app e siti. Ma anche gli artisti contemporanei guardano spesso il cielo…
È la notizia del momento. Una di quelle che uniscono il mondo intero, tra euforia e stupore. L’astronomia fa un nuovo balzo in avanti, regalando all’enciclopedia della conoscenza universale una pagina straordinaria, da cui si spalancano mille possibili congetture. La NASA ha scoperto un sistema solare con 7 esopianeti simili alla Terra, orbitanti intorno a una stella battezzata Trappist-1. Il Sole gemello? Quasi: dieci volte più piccolo, ma con una stessa funzione rispetto a questo grappolo di pianteti assai vicini tra loro. Sei si trovano in una zona con una temperatura compresa fra zero e 100 gradi, e su tre potrebbe trovarsi della sostanza simile all’acqua. In sintesi: abbiamo scovato, nell’infinito vortice dello spazio-tempo, una porzione di galassia in cui la vita è, teoricamente, possibile.
La distanza dal globo terrestre è di circa 40 anni luce. Calcoli da capogiro. E il senso della misura, della scansione cronologica e metrica, del prima e del dopo, dell’inizio e della fine, dell’unicità e della molteplicità, collassano all’improvviso. Cosa stiamo osservando, da così lontano? Il nostro doppio, nel tempo della nascita o della sparizione? Quello che eravamo, al principio di tutto, o che diventeremo, quando arriverà l’apocalisse stellare? Un germe di vita, come ce ne sono (forse) altri mille, altri miliardi, nel magma sconfinato della materia cosmica?
CARTOLINE DALLO SPAZIO. IMMAGINI, PASSEGGIATE 3D E OPERE D’ARTE
Una scoperta importante, che è niente dinanzi al mistero delle cose. E che è difficile tradurre a favore di occhi e intelligenze comuni. Ed ecco che la NASA ricorre a un apparato iconografico spettacolare, per trasferire in informazioni visive l’immensa portata di questi studi. Innanzitutto una serie di bellissimi poster, che richiamano certa estetica pop-fantasy anni Settanta: dalla classiche cartoline dallo spazio, “greetings fort your first exoplanet”, alle sagome dei primi turisti spaziali, atterrati in navicella su uno dei sette pianeti. La realtà come un film, o viceversa.
E poi le esperienze dinamiche, mediate dalle nuove tecnologie. C’è una app per navigare tra i singoli pianeti, un sito specifico, con efficacissimi video, info, grafiche e tutto quel che c’è da sapere su Trappist-1, e infine un sito più generico dedicato agli esopianeti rintracciati oltre il sistema solare: qui, accanto ai tour in 3D tra i corpi celesti e alle affascinanti illustrazioni con vedute galattiche, si trovano varie sezioni illustrative, inclusa una gallery interattiva sulle rivelazioni astronomiche degli ultimi anni e una timeline storica che parte dalla stella Beta Pictoris osservata nel 1993 e arriva a luglio 2015, con la clamorosa scoperta di Kepler 452b, il primo pianeta cugino della Terra identificato dall’uomo.
E a proposito di immagini e di grandi quesiti esistenziali, fra scienza e filosofia, non poteva mancare l’arte contemporanea. Che sul tema dello spazio si è soffermata parecchio. Ecco una selezione di foto, dipinti, installazioni, video, sculture, che è anche una celebrazione di questo ultimo, straordinario traguardo. Opere e artisti, figli delle stelle.
– Helga Marsala
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