Apre in Norvegia Screen City la biennale che unisce nuove tecnologie all’emergenza migrazioni
Inaugurerà il prossimo autunno a Stavanger la manifestazione dedicata alle immagini in movimento intercalate negli spazi urbani. L’edizione di quest’anno affronterà il tema della migrazione e le sue connessioni con la politica, la globalizzazione, lo sviluppo tecnologico e i cambiamenti climatici
Viviamo anni caratterizzati dalla trasmissione di informazioni, immagini, suoni, ma anche e soprattutto dalla migrazione di persone. La transizione è, oggi, la condizione che sottende tutte quelle dinamiche storiche contemporanee e che sta determinando il nuovo assetto geopolitico internazionale. Verte intorno a queste riflessioni una manifestazione che il prossimo autunno, dal 12 al 31 ottobre 2017, si svolgerà a Stavanger, in Norvegia. Si tratta di Screen City Biennial, la prima biennale nordica dedicata alle immagini in movimento presentate in spazi pubblici e giunta alla sua terza edizione.
NUOVE TECNOLOGIE E MIGRAZIONI
La Biennale, fondata nel 2013 e curata quest’anno da Daniela Arriado e Tanya Toft, esplora attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea la relazione che lega immagine, suono, le nuove tecnologie e gli spazi urbani. La manifestazione si svolgerà presso l’area portuale di Stavanger, location che, per funzione e posizione nel contesto paesaggistico, si presta metaforicamente e pragmaticamente ad affrontare le contraddittorie tematiche legate a migrazione, paura dell’altro e globalizzazione, in un contesto storico caratterizzato dallo sviluppo tecnologico e la comunicazione in rete. Non a caso, il tema della Biennale di quest’anno è Migrating Stories: le migrazioni umane vengono spiegate e accostate alle immagini in movimento attraverso esperienze tridimensionali, multi-sensoriali e tattili, installazioni audiovisive e la Realtà Aumentata. Oltre al porto, saranno coinvolti altri luoghi di Stavanger, come la Concert Hall, la Kunsthall, il Kunstmuseum, il Maritime Museum e il Rogaland Kunstsenter.
IL VIAGGIO, L’IDENTITÀ, L’ALTRO
Budhaditya Chattopadhyay, Dana Levy, Duncan Speakman, Enrique Ramirez, Eric Corriel, Evangelia Kranioti, HC Gilje, John Craig Freeman, Lodovica Guarnieri & Lorenzo Garbi, Lotico, Marcus Neustetter, Margarida Paiva, Maria von Hausswolff, Matti Aikio, Transforma, Mirelle Borra, Olivia Gilchrist, Rona Yefman, Shezad Dawood, Soren Thilo Funder, TelcoSystem, Yavier Barthi e Yucef Merhi sono gli artisti selezionati dalla Biennale e che presenteranno opere che riflettono sui temi del viaggio, la diaspora, il post-colonialismo, l’alterità, la trasformazione dei luoghi e i cambiamenti climatici. I lavori di Budhaditya Chattopadhyay e Duncan Speakman esprimono le contraddizioni del mondo di oggi, fatto di processi migratori planetari e allo stesso tempo di chiusure nei confronti dell’altro, come il caso Brexit e la linea politica di Donald Trump. Poet on Earth è l’installazione interattiva che ripercorre il lungo viaggio di vita dell’artista Yucef Merhi, attraverso i momenti più significativi della sua vita che ruotano attorno alla sua “molteplice” identità: quella di immigrato, nomade e cittadino senza patria. Il tema dell’alienazione – condizione in cui si sentono i migranti quando si ritrovano in nuovo contesto – è affrontato nell’opera di Soren Thilo Funder, Swerve (You’re Gonna Die Up There), in cui l’astronauta Billy Cutshaw è protagonista di un surreale dialogo con il suo io del futuro.
– Desirée Maida
Screen City Biennial
Dal 12 al 31 ottobre 2017
Stavanger, Norvegia
screencitybiennial.org
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