UMA, Universal Museum of Art, è un museo virtuale accessibile a tutti tramite un computer, uno smartphone o un tablet. Inaugurato ufficialmente il 5 dicembre 2017 funziona a tutti gli effetti come un museo con mostre temporanee, pensate e organizzate da un curatore reale. L’idea nasce da quattro giovani ragazzi francesi, Jean Vergès, Benjamin Hélion, Benjamin Lanot e Damien Jacq, desiderosi di raccogliere in un unico spazio tutte le opere del mondo. Ed ecco che la tecnologia giunge in loro aiuto, dando la possibilità di creare un ambiente progettuale totalmente nuovo, immaginario, che può essere modificato anche in base alla mostra organizzata.
LA MOSTRA “LES MYTHES FONDATEURS”
Il tema inaugurale – come racconta Jean Vergès, uno dei fondatori del museo – è legato “ai Miti di Creazione. Questo perché desideriamo mostrare i parallelismi che esistono tra culture, epoche e uomini”, commenta. “Abbiamo scelto di indagare miti di diversa provenienza: greci, romani, cristiani, islamici o indiani. Confrontandoli ci rendiamo subito conto di come siano simili tra di loro; tutti narrano una storia di esilio e di guerra oppure una storia d’amore”. La mostra si intitola perciò Les Mythes Fondateurs e si sviluppa in cinque diverse sezioni tra le quali quella dedicata ai miti della creazione indiana con il racconto della guerra cosmica tra Rama e Ravana, le Metamorfosi di Ovidio rappresentate dagli artisti del Barocco ed infine l’Iliade e l’Odissea illustrate dall’artista italiano Mimmo Paladino (Paduli, 1948). Ma ci sono anche mosaici del IV secolo d.C o opere di Sebastiano Ricci, o Hennequin de Bruges, tutte con la courtesy dal Museo in cui l’opera è conservata. La curatrice, Diane de Selliers, racconta come lo stile di Paladino “offra una suggestione, un’evocazione, basti vedere come rappresenta la morte di Ettore, ritratto come un feto con a fianco una piccola macchia rossa che evoca il sangue”. Seguendo il percorso espositivo (si può scegliere di “visitare” la mostra sia entrando di sala in sala, sia cliccando la sala prescelta sulla pianta vista dall’, inoltre, gli spettatori potranno cliccare sull’opera per avere maggiori dettagli sulla storia, la tecnica e i riferimenti del maestro. Quattro sono le mostre che UMA ha in programma di presentare nei prossimi mesi: the Spoils of War, A History of Street Art, Hidden Images e Dark Romanticism, questi i titoli. Il team del museo sta anche pensando ad un piccolo bookshop online nel quale si potranno acquistare numerosi gadget, libri e probabilmente anche i cataloghi delle future mostre curate.
ALTRE REALTÀ
Esistono numerose realtà che sfruttano le nuove tecnologie e che permettono di vedere musei, spazi archeologici e chiese stando comodamente a casa propria. Non ultimo il Museo Reina Sofia che in collaborazione con Telefonica, la compagnia spagnola di telecomunicazioni, ha creato un sito accessibile a tutti per consultare documenti dell’archivio di Guernica. La piattaforma offre inoltre l’opportunità di vedere la celebre opera in alta definizione, in uno strumento pensato sia per studiosi che per semplici curiosi. In Italia sono nati gli interessanti progetti di 3D Virtual Museum, un gruppo fondato nel 2014 e coordinato da Giulio Bigliardi. Ad esempio in occasione della quinta edizione delle Giornate dei Musei Ecclesiastici tenutasi lo scorso ottobre 2017 a Parma, è stato presentato un modello che permetterà di vedere ed esperire la cattedrale, il battistero e il museo diocesano della città attraverso modelli 3D e fotografie a 360°.
– Valentina Poli
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