M9, il nuovo polo di Mestre invita tutti a un open call per rappresentare l’italiano “tipo”

Le 120 persone che saranno selezionate verranno ritratte e diventeranno protagoniste di una installazione multimediale permanente che sarà esposta all’interno dello spazio. Si può partecipare all’open call fino al 20 gennaio 2018. 203 sono le candidature già registrate a 6 giorni dal lancio della call.

Abbiamo già parlato diverse volte di M9, la grande operazione cultural-commercial-immobiliare promossa e sostenuta dalla Fondazione di Venezia con un investimento complessivo pari a 110 milioni di euro. Sette i corpi di fabbrica, cinque nuove edificazioni, cui andranno a sommarsi i volumi recuperati di un ex convento benedettino tardo cinquecentesco, ubicato nel centro città e impiegato anche come caserma e distretto militare. In questo edificio sarà ospitato l’Innovation Retail Center, solo uno dei nuovi indirizzi compresi nei circa 10.000 metri quadrati di M9. In attesa dell’opening (a fine 2018), parte il conto alla rovescia e un open call ai cittadini, che sono invitati a partecipare ad un bando per diventare protagonisti di una delle installazioni multimediali che saranno esposte permanentemente nello spazio espositivo. Possono partecipare persone dagli 0 ai 100 anni, in questo piccolo esperimento di comunità che vuole rappresentare con un atto identitario i volti della società italiana e locale.

M9 SONO IO

M9 è un museo multimediale innovativo, all’interno del progetto di rigenerazione urbana di Mestre, costituito da elementi in cui le tecnologie più avanzate sono al servizio dei cittadini. L’esposizione permanente, dedicata alle grandi trasformazioni occorse in Italia nel Novecento, è caratterizzata da installazioni che prevedono l’interazione e la partecipazione attiva dei visitatori attraverso le più moderne interfacce di fruizione. L’installazione per la quale è stata lanciata la call “M9 sono io” coniuga tecnologia, coinvolgimento e partecipazione della cittadinanza alla creazione dei contenuti”, ci ha spiegato Valerio Zingarelli, Amministratore Delegato Polymnia Venezia. M9 sono io, così si chiama il progetto, selezionerà 120 persone. Per partecipare alla selezione bisogna inviare dati personali (nome, cognome, età, altezza, professione, telefono) via mail entro il 20 gennaio, mentre gli scatti saranno realizzati a Mestre dal 28 febbraio al 9 marzo. 203 sono le candidature già registrate in 6 giorni dalla call.

M9, Complesso esterno

M9, Complesso esterno

LE INSTALLAZIONI PERMANENTI

“Le attività di audience engagement occupano un ruolo fondamentale nelle strategie di tutti i musei che hanno posto il pubblico al centro delle proprie attenzioni; il Museo promosso da Fondazione di Venezia, ha deciso di partire dal territorio dell’area metropolitana di Venezia per costruire un rapporto di fiducia duraturo con le comunità di riferimento, per coltivare in seguito i pubblici nazionali e internazionali cui intendiamo comunque rivolgerci.”, spiega Guido Guerzoni, project manager M9. Il percorso multimediale di M9 si articolerà in più progettualità, in un percorso tematico di 8 sezioni dedicate alle trasformazioni demografiche della popolazione italiana nel secolo scorso, ai cambiamenti descritti attraverso tre ritratti di gruppo che corrispondono alle date dei censimenti (1901, 1961, 2011): età, generi, gruppi familiari, distribuzione regionale e professioni fotografano l’Italia in ciascuna delle tre date. Il gruppo a partire dal 2011 sarà costruito grazie al casting a partire da Mestre, che descriverà così gli italiani tipo.

ALTRI ESPERIMENTI: TRENTO E RAZZA UMANA

I precedenti non sono molti, ma significativi. Tra questi il progetto di Gillian Wearing, datato 2008, promosso dalla allora Galleria Civica di Trento diretta al tempo da Fabio Cavallucci, che aveva co-curato l’operazione con Cristina Natalicchio. Si chiamava The Family Monument e ritraeva in una scultura d’arte pubblica la famiglia “tipo” trentina, i Giuliani: Antonio, Olimpia e i figli Maria Elena e Leonardo. Questi avevano risposto all’open call indetta dal museo ed erano stati scelti per essere poi immortalati dall’artista. L’opera si trova ancora oggi ai giardini di Piazza Dante, antistanti la stazione. Un altro progetto che “campiona”, ma con uno sguardo più ampio, oltre i confini locali o dell’Italia, è Razza Umana di Oliviero Toscani uno studio socio-politico, culturale e antropologico. Fotografiamo la morfologia degli esseri umani, per vedere come siamo fatti, che faccia abbiamo, per capire le differenze. Prendiamo impronte somatiche e catturiamo i volti dell’umanità”, come spiega lo stesso Toscani che con il suo team ha visitato città, i paesi, le piazze allestendo veri e propri studi fotografici. “Un progetto per scoprire le diverse morfologie, per rappresentare le espressioni, le caratteristiche fisiche, somatiche, sociali e culturali dell’umanità. Le fotografie e i video sono inseriti in un archivio multimediale e in una rassegna neverending di esposizioni e pubblicazioni”.

– Santa Nastro

[email protected]  

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

Scopri di più