Il Madre è il museo più social del sud Italia? Sì e ora è una realtà. La stagione, illustrata qui, è iniziata con il botto. Uno spazio in fieri che si rinnova che cambia continuamente. Destabilizzante per alcuni versi. É sempre in movimento con 50 nuove opere che si aggiungono alla collezione permanente Maurizio Cattelan, Urs Fischer, Alberto Di Fabio e Katharina Sieverding, ma ha anche un’attenzione particolare al riallestimento delle opere. Insomma, è in corso un periodo prolifico e di grandi sperimentazioni. Come dimenticare anche la grande mostra realizzata in collaborazione con Pompei? [email protected] Archeologica ha dato vita ad un’inedita sinergia con il Parco Archeologico di Pompei.
IL MUSEO PIÚ SOCIAL CON WHATSAPP E TELEGRAM
Il Madre ha attivato un servizio di messaggistica attraverso il quale poter comunicare in via più immediata con il pubblico. Per iscriversi tramite WhatsApp è semplice, bisogna seguire alcuni step: prima memorizzare il numero 344 1301306 nella propria rubrica, scrivere un messaggio con testo “Iscrivimi” ed ecco che si sarà informati di tutti gli eventi, attività e novità. Ma servirà anche per fornire informazioni pratiche che riguardano: orari di apertura del museo, prezzo del biglietto, percorso più veloce per raggiungere la struttura ecc. Il servizio sarà attivo dalle 9 alle 18. Per Telegram invece basterà unirsi al gruppo cercando @museomadre.
TUTTI AL MADRE CON SPOTIFY E SMARTIFY
Un Museo sempre più vicino alle nuove tecnologie quindi. Sono arrivati anche Spotify e Smartify per rendere unica l’esperienza di visita. Il primo lo conoscono tutti: è la piattaforma online per ascoltare la musica di tutto il mondo. Per il Museo Madre è stata realizzata una grande playlist – Musica ad arte @Madre – personalizzata per ogni ambiente; tra le tante tracce sono presenti: Starman di David Bowie, Joe’s Garage di Frank Zappa o Gimme Shelter dei The Rolling Stone.
E Smartify? Ne ha già parlato Valentina Tanni qui, si tratta di uno incrocio tra Spotify e Shazam e permette di riconoscere le opere d’arte e di averne una breve spiegazione.
– Valentina Poli
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