STÄDEL TIME MACHINE
Che aspetto aveva lo Städel Museum di Francoforte nel XIX secolo? Questa “macchina del tempo” si centra sul museo, sulle sue collezioni e i suoi differenti allestimenti, partendo dall’architettura del museo e il suo aspetto nel 1878. È possibile esplorare tutto il museo e anche confrontare gli allestimenti, e quali opere sono rimaste in collezione e dove. In due tour progettati appositamente per questa app si può fare un tour storico guidato, ma anche esplorare le evoluzioni architettoniche del museo o visitare l’allestimento attuale. La time machine è il risultato di una ricerca approfondita e merita un elogio non solo dal punto di vista dei semplici visitatori, ma anche per gli studiosi: offre un ottimo percorso museologico per vedere e capire il concetto di museo e tutto il lavoro che sta dietro alle collezioni, sfruttando egregiamente le nuove tecnologie.
http://zeitreise.staedelmuseum.de/
costo: free
piattaforme: Rift, Gear
MAN – MUSEO ARQUEOLÓGICO NACIONAL
Al suo lancio, un’app molto bella per mobile (iOS ed Android) si è vantata di essere il primo videogioco pubblicato da un museo archeologico. I primati nel digitale durano poco, e sono pericolosi perché si rischia di paragonare cose molto differenti: una app per mobile con una forte componente di storytelling si può paragonare con un’esperienza di VR immersiva che aiuta a capire com’era la vita quotidiana dalla preistoria ai giorni nostri? Probabilmente no. Quello che invece è certo è che ormai i musei archeologici nazionali si sfidano a colpi ben assestati di tecnologia, e ne siamo contentissimi. In questa app immersiva commissionata dal Museo Archeologico Nazionale di Madrid, l’utente vive l’esperienza di visitare diverse città della storia della Spagna e apprende come le persone vivevano in tempi diversi nella storia della Spagna grazie al proprio visore VR.
costo: free
piattaforme: Gear
THE GREAT COURSES – VENICE
Tremano le vene e i polsi a parlare di Venezia. Solo Napoleone riuscì a piegarla, ma ha sempre resistito. Anche se oggi, proprio in tempo di pace, si trova a combattere la battaglia più dura. Forse questa app sviluppata dagli americani, dai turisti che tanto infastidiscono la Serenissima, potrebbe essere il suo futuro e la sua salvezza. Non più turisti che si recano a mangiare street food dal pizzettaro cinese della calle e a buttare cartacce dove capita, ma turisti virtuali che dalla poltrona si godono un tour immersivo sulla gondola, nei palazzi più meravigliosi, a vedere la piazza più bella del mondo, sotto l’egida dello Smithsonian e guidati da Kenneth R. Bartlett. Potrebbero così contribuire a dare respiro alla città, oppure avere l’unica chance per vedere com’era in un futuro distopico, in cui ne sarà vietato l’accesso a tutti.
costo: free
piattaforme: Rift, Gear
‒ Simona Caraceni
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #44
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