Meet Vermeer, la grande mostra virtuale dedicata al pittore olandese su Google Arts & Culture
Il progetto, promosso dal Mauritshuis Museum all’Aia e da Google Arts & Culture, riunisce in una grande mostra virtuale tutte le opere giunte fino a oggi del pittore olandese, custodite in musei e collezioni private internazionali
Di Jan Vermeer (Delft, 1632 – 1675) sono arrivati a oggi 36 dipinti, sparsi tra 18 musei e diverse collezioni private di tutto il mondo. Immaginare una grande retrospettiva dedicata al maestro olandese – noto soprattutto per la Ragazza con l’orecchino di perla, iconico dipinto del 1665 – sarebbe dunque molto arduo, anche a causa dello stato di conservazione delle opere, troppo fragili per subire spostamenti e viaggi. Ma a esaudire questo sogno apparentemente impossibile ci pensano il Mauritshuis Museum all’Aia e Google Arts & Culture, con il lancio di Meet Vermeer, la prima retrospettiva online dei dipinti di Vermeer, realizzata in collaborazione con 17 partner culturali in Europa e negli Stati Uniti. Il clou del progetto è la Pocket Gallery: una mostra virtuale che include tutte le opere dell’artista in una nuova app Google Arts & Culture che utilizza la realtà aumentata.
GOOGLE ARTS & CULTURE E I MUSEI
Per portare a termine il progetto, il Mauritshuis ha dunque collaborato con Google Arts & Culture, una sorta di grande museo virtuale in cui sono archiviate milioni di opere d’arte di ogni epoca, con relative schede tecniche, contenuti multimediali e link. Tra i progetti di Arts & Culture rientrano, tanto per fare qualche esempio, la retrospettiva virtuale che Google ha dedicato a Frida Kahlo, Faces of Frida, e Open Heritage, piattaforma che mappa e crea modelli 3D di aree archeologiche difficilmente visitabili a causa di guerre o rischi ambientali, e di recente l’API del Met di New York, l’application program interface che rende fruibili e scaricabili gratuitamente le immagini delle opere della collezione del museo.
IL PROGETTO MEET VERMEER
Su iniziativa del Mauritshuis Museum, Google Arts & Culture e 17 partner culturali hanno unito le loro forze, e in un anno e mezzo hanno creato una piattaforma che include l’intera opera di Vermeer in immagini ad alta risoluzione, informazioni storiche sulla sua opera e sulla sua vita. Nella mostra virtuale è esposto anche The Concert (1664), trafugato dall’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston nel 1990 e mai più ritrovato. Alla retrospettiva è legato anche il progetto Pocket Gallery, esperienza in realtà aumentata nuova nell’app Google Arts & Culture che trasforma qualsiasi smartphone in un portale per una mostra virtuale: tutte le 36 opere di Vermeer appaiono a grandezza naturale e perfettamente illuminate nello spazio digitale, tra cui la già citata Ragazza con l’orecchino di perla, conservata al Mauritshuis. Google Arts & Culture ha anche raccolto immagini di “Street View” nei musei per integrare l’esperienza virtuale di Pocket Gallery: gli utenti possono così navigare/passeggiare tra i corridoi della Frick Collection di New York e del Rijksmuseum di Amsterdam per vedere come sono collocati i dipinti di Vermeer nelle loro sedi originarie. Persino la regina d’Inghilterra Elisabetta II ha aperto le porte della sua Pinacoteca a Buckingham Palace per il progetto Meet Vermeer…
– Desirée Maida
artsandculture.google.com/project/vermeer
www.mauritshuis.nl
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