Grazie alla collaborazione di Fondazione Sardegna Film Commission con il Museo MAN di Nuoro e Film London, sei videoartisti esploreranno la Barbagia – l’area orientale della Sardegna in prossimità del Gennargentu – durante il suggestivo periodo del Carnevale, raccontando usi e tradizioni attraverso nuovi linguaggi. È FLAMIN Fellowship in Sardinia, un’iniziativa nata per promuovere la Sardegna come destinazione ideale per la ricerca e la produzione artistica e incentivare nuovi sguardi sul territorio, all’insegna dello scambio e di future collaborazioni e contaminazioni.
IL PROGETTO FLAMIN FELLOWSHIP IN SARDINIA
FLAMIN Fellowship in Sardinia è un progetto che permetterà a sei artisti, provenienti dalla Gran Bretagna, di raccontare la Sardegna più misteriosa e ancestrale, tramite uno sguardo inedito e un linguaggio multimediale. Graeme Arnfield, Calum Bowden, Rosie Carr, Callum Hill, Onyeka Igwe e Kristina Pulejkova sono i nomi selezionati per questa esperienza: già dal mese di gennaio è stato effettuato un ampio “sopralluogo” della Barbargia, alla scoperta delle più importanti istituzioni culturali – visitando il Museo MAN, l’ISRE di Nuoro e l’Archivio di Stato – e delle tradizioni locali, in particolare di Lula, Gavoi, Ovodda, Orotelli, Ottana, Orani e Bosa.
IL CARNEVALE BARBARICINO
Una fase di preparazione finalizzata a un evento unico al mondo: il Carnevale Barbaricino, espressione folkloristica sarda che passa tramite rituali, usanze e maschere talmente antiche che le origini spesso si perdono nella storia. Il Carnevale, una tradizione già di per sé profondamente legata alla tradizione popolare di ogni luogo, assume un fascino profondo nell’accezione sarda. “Crediamo fortemente alla sfida lanciata”, afferma Nevina Satta, direttrice della Sardegna Film Commission. “La Sardegna è terra di ricerca e produzione, luogo magico capace di ispirare il lavoro degli artisti. Quando questi incontrano le nostre comunità, scoprono il patrimonio culturale e paesaggistico dell’isola e organicamente acquisiscono lo spirito di libertà e sacralità che è nel nostro DNA”. La residenza terminerà il 16 marzo 2019 con un evento pubblico, per condividere con la comunità gli esiti artistici dell’esperienza.
SARDEGNA INTERNAZIONALE: IL RUOLO DEL MAN DI NUORO
La bellezza delle sperimentazioni artistiche sul luogo sardo dimostra come una regione dall’identità così radicata e unica ami mettersi in relazione con lo sguardo esterno e “straniero”, lasciandosi raccontare e aprendo la strada a un respiro internazionale senza mai snaturarsi. È il concetto che sta alla base del programma museale del MAN di Nuoro, secondo quanto ci aveva già raccontato il suo direttore in occasione delle celebrazioni del ventennale. Il quale, a proposito di FLAMIN Fellowship in Sardinia, spiega: “è l’avvio di un progetto internazionale a lungo termine che rientra nelle intenzioni del MAN per rafforzare il proprio ruolo istituzionale di accompagnamento al lavoro degli artisti. Processi di internazionalizzazione mediante residenzialità e coinvolgimento di artisti, in termini di ricerca e produzione nel territorio regionale, hanno un ruolo crescente nell’attuale attività del MAN e questa partnership è un modello di lavoro esemplare di tale volontà operativa”. L’apertura internazionale a cui il direttore del MAN fa riferimento, si concretizzerà in un’iniziativa di gemellaggio, selezionando un gruppo di video-artisti residenti in Sardegna che parteciperà a un training di specializzazione in Gran Bretagna sui linguaggi multimediali.
– Giulia Ronchi
http://flamin.filmlondon.org.uk/projects/flamin-fellowship
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