Arte e nuove tecnologie in Puglia. Arriva Linea Festival
Linea Festival, che si svolgerà a Ruvo di Puglia dal 25 al 27 aprile, porterà nel territorio murgiano le sperimentazioni artistiche che si servono delle nuove tecnologie. Tre giorni di mostre, live musicali e momenti di confronto e dibattito. Ci racconta tutto Giuseppe Magrone, fondatore e direttore del Festival.
Il Festival Linea, che si svolgerà a Ruvo di Puglia dal 25 al 27 aprile, è una produzione dell’Apulia Center for Art and Technology. Puoi parlarci un po’ del centro e delle sue attività?
Il progetto è un’azione finalizzata a colmare le lacune dei luoghi destinati all’arte in Puglia. Ci occupiamo della creazione di residenze d’artista e di percorsi formativi e comunicativi basati sulle nuove tecnologie, oltre che dello sviluppo di una rete di scambio composta da artisti locali e internazionali attraverso il confronto con operatori del settore. Una mediazione fra enti privati e pubblici che andrà a costruire un patrimonio artistico innovativo libero e tecnologico per il territorio pugliese.
Quando è nato?
Apulia Center for Art and Technology nasce lo scorso luglio grazie al bando PIN, un’iniziativa promossa dalle Politiche Giovanili della Regione Puglia e ARTI e finanziata con risorse del FSE – PO Puglia 2014/2020 Azione 8.4 e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. L’idea progettuale è partita da me, che sono un artista visivo, e al mio fianco c’è uno staff interamente under 30. L’obiettivo è costruire un percorso formativo sui temi del contemporaneo nel territorio pugliese, in particolare nel territorio murgiano.
Ed è proprio nel territorio murgiano che he avete realizzato le prime attività, giusto?
Esatto. Il 26 novembre, il centro è stato ospite della Fondazione Museo Pino Pascali, anche partner del Festival Linea, per presentare le attività programmate. Nel mese di gennaio abbiamo fatto partire la prima residenza d’arte, ospitando l’artista portoghese Carlos Campos, che si conclude con l’installazione dell’opera Stratificazione all’interno della cattedrale di Ruvo (uno degli esempi di romanico pugliese per eccellenza) portando per la prima volta nella cittadina, all’attenzione della comunità, una visione di contemporaneo che dialoga con i linguaggi del video e del digitale.
Come?
Nello stesso periodo il centro ha mutato il suo percorso trasformandosi nel DO, un bar allestito in una ex barberia di Ruvo nel quale, attraverso la musica e le narrazioni dei passanti, si arriva a parlare di arte. Il linguaggio del pettegolezzo tipico del barbiere e quello del confessionale tipico dei bar del sud Italia si trasformano in scambio e formazione non convenzionale sul tema. Attualmente il centro sta lavorando alla realizzazione di Linea, un festival dedicato al contemporaneo ed è in preparazione anche la seconda residenza d’arte destinata agli artisti pugliesi under 35, che si terrà nel mese di giugno 2019.
Come mai avete deciso di puntare sulle nuove tecnologie?
Abbiamo deciso di puntare sulle nuove tecnologie perché siamo ferventi sostenitori della nostra regione. Siamo giovani che hanno deciso di restare e di investire nel proprio territorio, che apparentemente si presenta arido, ma in realtà è connotato da una forte visione e storia identitaria. È un territorio che spesso crea dei muri, delle barriere, ma che nasconde un’apertura unica. La tecnologia ci è sembrata la strada più giusta per poter creare quella magia di visione che abbatta il muro per lasciare spazio alla natura di coinvolgimento tipica della comunità pugliese. Per questi motivi abbiamo deciso di dotare il centro di strumentazioni all’avanguardia che permettano ad artisti nazionali e internazionali di sviluppare le loro idee progettuali. Strumentazione che diventi anche motivo di formazione per una comunità che in molti casi è restia ad allontanarsi dal proprio territorio per conoscere nuove realtà.
Come avete scelto gli artisti e i critici da coinvolgere nelle mostre e nei talk? Tramite bando oppure con un comitato scientifico/curatoriale?
Innanzitutto abbiamo avuto il piacere di invitare gli artisti rientrati tra le menzioni speciali del primo bando di residenza. A questi si sono poi aggiunti tutti gli altri ospiti seguendo tre linee di pensiero principali: identità territorio e nuove forme di museo, l’arte multimediale, e infine il tema della partecipazione. Muovendoci all’interno di questi tre macro-ambiti, e anche grazie al preziosissimo supporto della commissione di valutazione scientifica degli artisti partecipanti al primo bando di residenza, si è cercato di portare a Ruvo di Puglia alcuni tra i più importanti esponenti del tema. Abbiamo inoltre iniziato collaborazioni con nuove realtà museali (tra cui il museo M9 di Mestre, in dialogo con la Fondazione Museo Pino Pascali) e con molti artisti, cercando di coinvolgere gli stessi, i curatori e tutta la comunità in un dialogo reciproco sui temi che verranno trattati.
Parliamo un po’ della mostra: che genere di opere saranno esposte? E quali tecnologie vengono usate dagli artisti invitati?
Le opere esposte spazieranno in diversi ambiti: fotografia, performance, installazioni audiovideo, videomapping, arte multimediale, e saranno abbinate a momenti di ricerca musicale. Le tecnologie utilizzate per realizzare le opere andranno dall’Oculus Rift all’interazione passando per i video e il 3D, fino ad arrivare al videomapping. La linea scelta per le esposizioni è dettata dalla volontà di integrare al dialogo dei linguaggi anche il dialogo fra artisti emergenti e artisti già affermati come ad esempio Dom Barra, esponente della dirty new media art, e Kanaka, nell’ambito del videomapping.
Tra le attività che si svolgeranno all’interno del festival c’è anche da segnalare il ripristino del “Premio città di Ruvo”, che avrà una nuova veste. Come si svolgerà?
Si, più che un ripristino dello storico premio “Premio Città di Ruvo di Puglia” (a cui è dedicata una delle sale della Pinacoteca che ospita le opere di Luigi Guerricchio, Filippo Alto, Silvana Brandonisio, Giuseppe Ruscitti, Silvio Dodaro, Giuseppe e Raffaele Van Westerhout, Biagio Tomalio, Michele Manzi, Geppino Faraone e altri) sarà l’avvio di un nuovo percorso, che ispirandosi al passato dialoghi con il digitale. L’accento verrà posto proprio sull’arte digitale che rappresenta il fulcro della ricerca del nostro centro. Il premio “Apulia Center for Art and Technology”, creato dal centro in collaborazione con la Pro Loco di Ruvo di Puglia U.N.P.L.I., anch’essa partner del progetto, andrà a premiare un artista e un relatore all’interno della prima edizione di Linea Festival.
–Valentina Tanni
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