Apre ad Amsterdam Nxt, un museo dedicato all’arte multimediale
Oltre duemila metri quadrati nel centro di Amsterdam, interamente dedicati alla New Media Art. È il progetto del museo privato Nxt Museum, che aprirà i battenti il 29 agosto con una collettiva incentrata sull'universo delle installazioni interattive
Aprirà i battenti il 29 agosto ad Amsterdam il Nxt Museum, primo museo olandese interamente dedicato alla New Media Art. Ideato e diretto da Merel van Helsdingen, il museo avrà sede in un ex studio di produzione nel quartiere creativo di Amsterdam Noord, con a disposizione una superficie di oltre duemila metri quadrati arricchita da un bar-ristorante e una grande terrazza. Il focus del progetto, naturalmente, sono le arti tecnologiche, che verranno esposte sotto forma di installazioni e performance live, privilegiando l’aspetto multisensoriale e il coinvolgimento del pubblico. Il programma, annunciato lo scorso 3 giugno, sarà articolato in tre settori principali – mostre, performance e attività di ricerca e didattica – e includerà anche una serie di residenze (Nxt Lab) per facilitare la collaborazione tra artisti, designer, scienziati ed esperti di tecnologia.
“Vivere a Londra, un hub per l’innovazione oltre che la sede di alcune delle istituzioni d’arte più lungimiranti del mondo, mi ha ispirato nella creazione di un nuovo spazio per sostenere l’arte incredibile che viene prodotta oggi attraverso l’uso di strumenti innovativi”, ha commentato van Helsdingen, che ha un background nel settore del marketing in aziende di tecnologia e intrattenimento come Apple, BBH e Crowdmix. “I Paesi Bassi”, prosegue, “hanno spesso anticipato gli sviluppi del mondo dell’arte e Nxt Museum è stato creato proprio in questo spirito. Le nostre mostre multisensoriali sono progettate non solo per ripensare il ruolo del visitatore nell’esperienza artistica, ma anche per ispirare in lui una nuova comprensione del mondo”.
LA MOSTRA INAUGURALE DEL NXT MUSEUM
Shifting Proximities, la grande collettiva inaugurale curata da Bogomir Doringer e Jesse Damiani, esplorerà il tema dell’esperienza e dell’interazione in un’epoca di grandi cambiamenti tecnologici e sociali. Un tema piuttosto ampio e generico, quindi, scelto per fare da cornice a una serie di grandi installazioni – alcune commissionate per l’occasione – firmate da artisti e collettivi internazionali: Thijs Biersteker con Stefano Mancuso, Heleen Blanken con Naivi e Stijn van Beek, Roelof Knol, Marshmallow Laser Feast, Lucy McRae con Niels Wouters, United Visual Artists (UVA). Natasha Greenhalgh, co-fondatrice e direttrice creativa, spiega: “crediamo che il futuro sarà collaborativo. Queste grandi installazioni sono il risultato della collaborazione tra alcuni dei più grandi artisti, designer, tecnologi e scienziati a livello internazionale. E quando daremo il benvenuto ai nostri primi visitatori, tra meno di tre mesi, chiederemo loro di partecipare all’atto della creazione interagendo direttamente con queste visioni del futuro”.
– Valentina Tanni
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