Giorgio Griffa, artista torinese nato nel 1936, è conosciuto per aver portato avanti una rinnovata ricerca che si contraddistingue per l’uso di carte e tele non trattate, dipinte con segni mai riconducibili a uno svolgimento formale. Sono linee, macchie di colore, lettere e numeri con i quali l’artista evoca la memoria della pittura, lungamente sedimentata e insita nell’esperienza di tutti. Anche la gamma cromatica è un tratto distintivo delle sue opere, l’artista infatti prepara con estrema attenzione una tavolozza che si compone sempre di colori complementari e mezzi toni. Un “gioco” senza limiti che si libera dalle gabbie della forma organizzandosi in un pensiero di tipo conoscitivo, che vuole mettere sullo stesso piano l’esperienza dell’artista, la materia e gli strumenti. Le sue opere sono attualmente esposte, fino al 20 luglio 2020, in una mostra personale presso la Galleria Il Milione di Milano, dove è possibile rintracciare il suo percorso artistico che va dalle rigorose procedure degli anni ’70 sino alle opere più recenti.
Ascolta “Giorgio Griffa – Monologhi al Telefono a cura di Donatella Giordano” su Spreaker.
LA RAGIONE, IL DILEMMA E L’IGNOTO
Nel suo monologo l’artista racconta i suoi ultimi cicli di lavoro che, anche se apparentemente separati perché appartenenti a tre serie distinte, si dispongono tutti al centro di una certa condizione sconosciuta del mondo, portandosi al limite di un approccio logico e metodologico dove la ragione viene sconfitta. Le serie enunciate nel monologo sono dedicate al numero aureo, alle parole dello sciamano e al dilemma quotidiano, tre grandi riflessioni che portano verso la riscoperta dell’immensa ricchezza che gli antichi ci hanno trasmesso.
– Donatella Giordano
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