Alcune volte fondare un parco d’arte significa evadere dall’ambiente artistico contemporaneo, rigettare la mondanità, le dinamiche di mercato, tutto il corredo di rapporti che intorno a questo universo ruotano e ricominciare da zero, ripartendo dal rapporto artista – creatività – natura. Un ritorno all’ancestrale per coltivare il sogno di ripartire da capo, la visione di un nuovo mondo dell’arte basato su dinamiche semplici, dirette, attraverso cui reinventare anche il rapporto tra arte e fruitore. Ma molte volte ripartire dalla natura significa dover fronteggiare l’isolamento, una battaglia per affermare la propria esistenza che è il rovescio della medaglia di quell’indipendenza e freschezza di idee tanto volute.
Una scelta d’arte è una scelta di vita. In queste prime quattro puntate di Arte Fuori Porta ci siamo fatti raccontare diverse declinazioni di Parco d’Arte, e ogni racconto ha tirato fuori una personalità a suo modo unica. I parchi d’arte che abbiamo incontrato sono figli delle grandi esperienze del passato, ma fratelli curiosi delle esperienze nuove che il contemporaneo ha sperimentato. Proprio guardando ad un fratello maggiore, l’olandese parco Kroller Muller, nasce a Mammola, in provincia di Reggio Calabria MUSABA. Il progetto che prende vita negli anni sessanta dei terremoti culturali scaturisce dalla creatività di Nik Spatari e dalla tenacia di Hiske Maas, che fuggono a gambe levate dalla vita di società internazionale tra Milano e New York, per fondare nei luoghi mitici di una Calabria ancora incontaminata un sogno di arte e libertà. Ne parliamo con Hiske Maas, che ci fa riflettere su quanto trasformare i sogni in realtà spesso si dimostra un processo aspro e pragmatico.
– Ofelia Sisca
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