Artribune Podcast: intervista all’artista Maria D. Rapicavoli
Siciliana di nascita e newyorkese d’adozione, Maria D. Rapicavoli racconta per la serie di podcast Monologhi al telefono, a cura di Donatella Giordano, delle sue ultime opere e mostre, oltre a descrivere l’attuale situazione negli Stati Uniti.
Da New York risponde al telefono Maria D. Rapicavoli (Catania, 1976). L’artista siciliana, dopo una prima parentesi londinese dove ha conseguito un Master in Fine Arts presso la Goldsmiths University, dal 2011 ha scelto gli Stati Uniti per portare avanti la sua formazione partecipando al Whitney Independent Study Program. Impegnata politicamente e socialmente ha avviato una ricerca utilizzando la fotografia, il video e l’installazione, affrontando tematiche legate alle diverse identità culturali, con l’intento di provocare una risposta sociale che possa portare cambiamenti. In questo monologo, l’artista compone un’analisi critica legata all’attuale situazione di emergenza nella città di New York, associandola allo spiacevole episodio che ha visto l’assassinio di George Floyd e le conseguenti proteste che hanno animato i mesi estivi newyorkesi, in un clima di sospensione legato anche alle attese elezioni presidenziali del prossimo novembre.
MONOLOGHI AL TELEFONO: ULTIME MOSTRE E PROGETTI DI MDR
I suoi ultimi progetti recenti includono la mostra personale Make This Earth Home, a Otranto, curata da Francesco Scasciamacchia, e la mostra Homemade presso Magazzino Italian Art a New York, curata da Vittorio Calabrese. Ha recentemente presentato, presso The Shelley & Donald Rubin Foundation il suo ultimo film The: Other, a Familiar Story, vinto con l’Italian Council VI edizione 2019. L’esposizione fa parte di To Cast Too Bold A Shadow a cura di Sara Reisman al The 8th Floor, in corso fino al 23 gennaio 2021.
– Donatella Giordano
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