Quale l’eredità del mondo digitale? Giovani curatori rispondono con la mostra Trasmissione
L’esposizione ha visto collaborare gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Arts, Museology and Curatorship dell’Università di Bologna, coordinati da Anna Rosellini, con gli artisti dell’Accademia di Belle Arti della stessa città
Il progetto espositivo digitale “TRASMISSIONE”, sviluppato dagli studenti del curriculum internazionale AMaC – Arts, Museology and Curatorship dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, porta a compimento un percorso didattico laboratoriale attraverso una riflessione sulle dinamiche comunicative intergenerazionali del nostro tempo. L’inaugurazione online dell’evento, tenutasi il 5 novembre, è stata organizzata da Culturit Bologna e ospitata sui canali del DAMSLab / La Soffitta – Università di Bologna, con la partecipazione di tre ospiti speciali: Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo e responsabile Area Arte Moderna e Contemporanea | Istituzione Bologna Musei, Amerigo Mariotti, curatore dello spazio espositivo Adiacenze, e Andrea Paolo Maulini, professore del DAMS di Bologna e CEO di Profili. Alcune delle linee di interesse del progetto sono state indicate proprio da Lorenzo Balbi, il quale ha dichiarato: “La mostra Trasmissione dimostra come anche i progetti espositivi on-line possano avere uno sviluppo temporale, un prima e un dopo con una successione di stanze e di contenuti, costruendo una narrazione e restituendo la struttura polifonica della curatela degli studenti AMaC“.
COLLABORAZIONI TRA UNIVERSITÀ E ACCADEMIA
L’esposizione, che ha visto collaborare gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Arts, Museology and Curatorship, coordinati da Anna Rosellini, con gli artisti dell’Accademia di Belle Arti, riflette sulla possibilità di sopravvivenza dei dati al tempo della creazione selvaggia di contenuti digitali: quale spazio è riservato al dibattito su cosa valga la pena trasmettere, e che potere abbiamo nella selezione di ciò che effettivamente rimarrà? I curatori mettono in discussione l’idea stessa di patrimonio artistico, guardando al flusso informativo come un’entità autonoma, una cellula impazzita la cui rete si espande in modo rizomatico, rendendo impossibile ipotizzare un processo di trasferimento generazionale diretto.
GLI ARTISTI
Alla ricerca di un’identità digitale condivisa, gli artisti hanno coinvolto nel progetto undici artisti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna: Davide Allocca, Francesco De Conno, Caps Lack, Massiel Leza, Aurora Pozzi&Edoardo Sessa&Alex Dilio, Francesco Re Li Calzi, Carlo Junior Sanabria&Vanessa Wellington e Claudio Valerio. Il team ha strutturato un percorso multidirezionale di navigazione tra pagine web, profili Intagram, Etsy e piattaforme create ad hoc. La mostra, corredata dal catalogo edito da AlmaDL, Biblioteca Digitale dell’Università di Bologna, è visitabile sul sito dedicato. Ecco le immagini.
– Gaia Bobò
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