Arte e intelligenza artificiale. I vincitori della seconda edizione del premio Re:humanism
Si aggiudica il premio speciale Romaeuropa Digitalive, novità di questa seconda edizione, Francesco Luzzana. Ma sono undici i finalisti del concorso dedicato al rapporto tra arte e intelligenza artificiale che andranno in mostra a maggio al MAXXI. Ecco tutti i nomi
Sono stati oltre 200 gli artisti da tutto il mondo che hanno risposto all’appello del bando internazionale Re:humanism, premio dedicato alle relazioni tra l’arte contemporanea e l’Intelligenza Artificiale. Ideato e realizzato dall’associazione culturale Re:Humanism e a cura di Daniela Cotimbo, il premio è giunto alla sua seconda edizione con un’importante novità: il Premio Digitalive di Romaeuropa, destinato a un progetto performativo che verrà prodotto e presentato in occasione dell’edizione 2021 del Festival prevista per l’autunno. Ad aggiudicarselo è stato Francesco Luzzana, con un progetto performativo che indaga le relazioni tra corpo e interfacce digitali, ormai sempre più presenti nella nostra vita quotidiana.
LA GIURIA DELLA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO RE-HUMANISM
Biodiversità, coscienza ecologica, identità di genere, costruzione di nuove forme relazionali, rapporto tra esseri umani e dispositivi tecnologici, esplorazione delle potenzialità narrative e creative di un’intelligenza artificiale sono, invece, alcuni dei grandi temi emersi dagli undici progetti finalisti di questo premio nato nel 2018 per riflettere sullo stato del progresso tecnologico con particolare riferimento all’Intelligenza Artificiale. “Le trasformazioni dei concetti di Corpo e Identità nell’era dell’Intelligenza Artificiale e le implicazioni politiche che ne conseguono, le nuove modalità di produzione della conoscenza e i cambiamenti introdotti dalla robotica, la definizione di un approccio antropologico all’AI e le visioni sul futuro del nostro Pianeta”: queste, infatti, le aree di interesse oggetto di questa seconda edizione del Premio che ha visto in giuria esperti di intelligenza artificiale, ma anche critici d’arte e artisti, ovvero Alfredo Adamo, CEO di Alan Advantage; le curatrici, storiche e critiche d’arte Daniela Cotimbo, Federica Patti e Ilaria Gianni; il curatore e storico dell’arte Valentino Catricalà, l’artista Lorem e Michael Mondria, managing director a Ars Electronica; il ricercatore Mauro Martino, fondatore e direttore del Visual Artificial Intelligence Lab all’IBM Research e Trond Wuellner, Product Director di Google.
GLI UNDICI ARTISTI FINALISTI
Sul primo gradino del podio, il progetto dell’artista, ricercatore e architetto norvegese Feileacan McCormick e della neural artist Sofia Crespo, meglio conosciuti come Entangled Others. I due artisti, entrambi di base a Berlino, hanno sfruttato le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale per immaginare nuove forme di relazione, a partire dallo studio dei meccanismi che regolano la convivenza all’interno delle barriere coralline. In seconda posizione, l’artista Irene Fenara con un progetto che rilegge in chiave metaforica il fenomeno dell’estinzione delle tigri mettendo in parallelo tale fenomeno con la necessità di preservare una memoria digitale. Terzo classificato, Yuguang Zhang, new media artist cinese trapiantato negli Stati Uniti dove svolge attività di ricerca presso la New York University. Yuguang Zhang si interroga sulla relazione che ci lega agli oggetti di uso quotidiano e al confine sottile tra umano e non umano. A loro si uniranno gli altri sette artisti finalisti – Egor Kraft, Elizabeth Christoforetti & Romy El Sayah, Mariagrazia Pontorno, Manuel Focareta, Carola Bonfili, Johanna Bruckner e Umanesimo Artificiale – nella grande mostra collettiva che abiterà gli spazi del MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo nel mese di maggio.
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