Dopo gli Stati Uniti, apre anche in Italia un museo dedicato ai selfie. In un parco divertimenti
Esistono già, in giro per il mondo, musei dedicati al selfie, con tante ambientazioni in cui immergersi e scattarsi foto da pubblicare sui social. Adesso sta per aprire anche in Italia, all’interno del Parco divertimenti e acquatico Zoomarine di Roma
Mentre l’Italia si accinge a trascorrere la seconda Pasqua in lockdown, giunge notizia della nascita di un nuovo museo, in un momento in cui i musei italiani soffrono delle repentine chiusure e riaperture decise, di volta in volta, dai numerosi dpcm. A dire il vero, il nuovo museo che aprirà a Roma nei prossimi mesi è più un’attrazione turistica ed estiva che un’istituzione culturale: si tratta del Museo del Selfie, il primo in Italia nel suo genere, e sorgerà all’interno del parco divertimenti e acquatico Zoomarine. Nel resto del mondo i musei dedicati all’autoscatto non sono una novità, spesso in versione “pop-up”, e se ne trovano o hanno fatto apparizione a Los Angeles, Dubai, Miami e Budapest.
IL MUSEO DEL SELFIE A ROMA
“Sperando presto in un graduale ritorno alla normalità anche per il mondo dei Parchi divertimento, Zoomarine punta sulla creatività”, si legge su una nota del Parco acquatico. Il nuovo museo, di 400 metri quadrati, è stato pensato in modalità post-Covid, con 25 postazioni aperte e sanificate in cui i visitatori potranno scattarsi selfie di ogni sorta e in ogni tipo di ambientazione: mentre si cade nel vuoto da un grattacielo, si nuota in una vasca colorata con 15 mila palline, si cammina a testa in giù sul soffitto di casa. Il nuovo museo inoltre si pone anche obiettivi didattici, con momenti dedicati alla storia e alla cultura del selfie: l’autoritratto del pittore francese Jean Fouquet del 1455 potrebbe essere considerato una prima forma di selfie ante litteram, così come il primo selfie di gruppo, nel 1920 a New York, con 5 uomini che si scattarono una foto sulla terrazza di un edificio della città.
MUSEI DEL SELFIE E NON SOLO IN GIRO PER IL MONDO
Quella di inaugurare musei o mostre dedicati a temi o addirittura oggetti particolari – di solito considerati iconici e pop – è una tendenza tipica degli ultimi anni, sviluppatasi soprattutto negli Stati Uniti e poi diffusasi nel resto del mondo. Tra gli esempi più noti sono Spyscape, il museo dedicato all’arte dello spionaggio progettato dallo studio Adjaye Associates; tra i musei “pop-up” troviamo il Museum of Selfie, l’Ice Cream Museum, il Museum of Candy, il MoPi – Museum of Pizza e Color Factory, rispettivamente dedicati alla pratica dei selfie, al gelato, ai dolciumi, alla pizza e ai colori; per non parlare del National Comedy Center, museo sulla storia della commedia americana, di Human’s Best Friend, il museo pop-up dedicato ai migliori amici dell’uomo, i cani, e del Museum of Sweets & Selfies.
– Desirée Maida
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