Archivio d’artista gamificato: Enzo Cucchi mette a disposizione la sua arte in un videogame
Giocabile a partire da luglio, CUCCCHI sarà “un viaggio onirico attraverso l’immaginario dell’artista” diviso in 7 aree in 3D, ma con tutte le informazioni che interessano ai collezionisti, agli studiosi, ai galleristi
Anche se nell’immaginario comune è ancora relegato a intrattenimento per adolescenti, il videogame è molto di più di un passatempo: è una chiave di lettura della società che cerca sempre nuove strade e interpretazioni e per questo ha un impatto sociale e di immaginario sempre crescente. Se n’è accorto anche il Ministero della Cultura che lo ha recentemente promosso a bene culturale, riconoscendogli il tax credit. In questo contesto si inserisce una novità assoluta nel panorama dell’industria del videogioco: l’archivio d’artista gamificato, con tutte le informazioni che interessano ai collezionisti, agli studiosi, ai galleristi, ecc., utilizzando però un tono di voce potabile anche per le nuove generazioni. Stiamo parlando di CUCCCHI, l’archivio in versione gaming di uno dei maestri dell’arte italiana degli ultimi quarant’anni, Enzo Cucchi (Morro d’Alba, 1949): non un luogo fisico, non un tradizionale sito, ma un videogame. “Enzo Cucchi, maestro indiscusso della scena artistica internazionale, completamente avulso dall’elettronica e dall’etere, ha scelto una modalità del tutto originale per mettere a disposizione la sua arte”, spiega il team romano di sviluppatori di videogiochi Fantastico Studio che, insieme a Julian Palacios del collettivo milanese Eremo, ha realizzato questo “viaggio onirico attraverso l’immaginario dell’artista”.
CUCCCHI: COME FUNZIONA IL GIOCO
Sarà giocabile direttamente sul sito dell’archivio Enzo Cucchi a partire da luglio in una versione apposita, mentre la versione completa sarà pubblicata sui principali sistemi di intrattenimento (Sony Playstation, Microsoft Xbox, Nintendo Switch, iPhone, Android, PC). Nel gioco si attraverseranno 7 aree derivate dalle opere dell’artista che prendono vita e diventano spazi tridimensionali popolati dai personaggi fantastici che caratterizzano il lavoro di Enzo Cucchi, un po’ sulla falsariga del recente lavoro Promesa di Julián Palacios che fa parte di quel genere di videogiochi chiamati “walking simulator”, cioè “simulatori di passeggiata”, opere incentrate unicamente o prevalentemente sull’esplorazione in soggettiva dello spazio, e che in questo caso diventa un’esplorazione della memoria e della sua dimensione onirica e immaginaria.
CUCCCHI: IL RAPPORTO CON IL GIOCATORE
Nel gioco/archivio CUCCCHI il giocatore deve esplorare le aree alla ricerca di oggetti da collezionare, evitando entità malvagie e altri pericoli. Alla fine della partita il giocatore può sbloccare in una galleria virtuale le immagini ad alta risoluzione delle opere che ha collezionato. “Nell’intenzione di Cucchi c’è la necessità di allontanarsi il più possibile dalla pratica dell’archiviazione, perché archiviare è una delle cose più antitetiche all’artista, che per restare sempre fresco e creare cose nuove, deve saper dimenticare a memoria, come diceva Vincenzo Agnetti”, conclude Fantastico Studio. “Senza un buon archivio, d’altra parte, la memoria futura di un artista difficilmente verrà preservata, un archivio classico (comunque esistente, funzionante e aggiornato), oggi, di fronte alla velocità e all’interattività che i mezzi tecnologici mettono a disposizione, è uno strumento anacronistico”.
– Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati