Questo mese, nella nostra abituale rubrica di recensioni videoludiche, parliamo di Boyfriend Dungeon di Kitfox Games, uscito solo ora dopo un anno di rinvio ma da noi inserito nella lista dei videogiochi più attesi nel 2020. E poi ci sono due videogiocattoli, The Ramp e Townscaper, il documentario interattivo Svoboda 1945: Liberation e l’audiogioco The Vale.
‒ Matteo Lupetti
BOYFRIEND DUNGEON
Il personaggio principale di Boyfriend Dungeon, personalizzabile all’inizio del gioco, si trova a passare un’estate da suo cugino in una località di mare dove gli edifici vengono infestati da mostri generati dalle paure di chi vi entra e alcune persone (e anche animali) hanno la capacità di trasformarsi in armi. Da questo curioso spunto inizia un’avventura fatta di appuntamenti (più o meno romantici, anche in base alle nostre scelte) con sette personaggi che poi potremo usare come armi per sconfiggere i mostri che affollano labirinti dalla conformazione casuale. Ma lo studio di sviluppo non sembra aver ragionato su quali fossero le migliori meccaniche per raccontare il mondo di nemici da combattere e armi da sbaciucchiare di Boyfriend Dungeon, limitandosi invece a combinare le convenzioni e le soluzioni di generi di videogiochi pre-esistenti: la simulazione d’appuntamento e la visual novel di derivazione giapponese (il “boyfriend,” fidanzato, del titolo) e il cosiddetto hack ‘n’ slash di opere come Diablo di Blizzard (il “dungeon,” sotterraneo, del titolo).
Inoltre, nessuna delle due componenti raggiunge l’eccellenza, anche a causa della complessiva brevità dell’esperienza. La parte “dungeon” è particolarmente povera, con soli due luoghi da esplorare, e non c’è alcun tipo di problematizzazione del fatto che per potenziare una certa arma e sbloccare nuovi attacchi si debba uscire con la sua forma umana e approfondire la nostra relazione con lei, anche se non ci piace come persona. Boyfriend Dungeon di Kitfox Games è disponibile per PC, Mac, Linux, Nintendo Switch e Xbox One e Serie S e X.
SVOBODA 1945: LIBERATION
Lo studio Charles Games ha alle spalle Attentat 1942, sviluppato dall’Università Carolina e dall’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca insieme a ricercatori e artisti indipendenti. Charles Games continua la sua esplorazione della storia novecentesca della Cecoslovacchia con Svoboda 1945: Liberation, un documentario interattivo che è stato realizzato con riprese dal vivo, filmati d’epoca e fumetti e che segue una storia fittizia immersa però in eventi storici reali. La nostra indagine in una città ceca sul confine con la Germania, Svoboda appunto, ci porta ad approfondire le espulsioni della popolazione di origine e lingua tedesca successive alla Seconda Guerra Mondiale, i difficili rapporti tra le persone di origine ceca e quelle di origine tedesca prima, durante e dopo la guerra e la vita durante il successivo regime comunista, presentando i fatti storici attraverso sia una ricca documentazione sia una serie di personaggi, interpretati da attori, che rappresentano diversi possibili punti di vista. Svoboda 1945: Liberation parla di una memoria irrimediabilmente divisa, perché influenzata da vicende personali e familiari, a cui però è alla fine necessario dare un giudizio storico, e questo suo insegnamento ci pare rilevante anche in Italia. Svoboda 1945: Liberation di Charles Games è disponibile per PC, Mac e Linux. Il gioco è purtroppo disponibile solo con il doppiaggio originale (in ceco e tedesco) e con i sottotitoli in ceco e in inglese, cosa che ne rende magari un po’ difficile un ipotetico uso nelle scuole italiane.
THE RAMP
The Ramp è un piccolo videogioco di skateboard con visuale fissa, controlli semplici, grafica piacevole e sintetica, musica rilassante e solo quattro ambientazioni. Non ha apparentemente obiettivi, progressione, punteggi o game over. Si propone quasi come un videogiocattolo, ma dire che The Ramp non ha obiettivi è, in realtà, falso. Da anni molte piattaforme di distribuzione e console per videogiochi (come Steam su cui The Ramp è acquistabile o le console PlayStation e Xbox) hanno “achievement” o “trofei,” riconoscimenti che sono legati al raggiungimento di particolari obiettivi nei videogiochi e che, pur venendo sbloccati sulla piattaforma, vengono decisi e implementati da chi il videogioco lo sviluppa. Ci sono ormai persone che giocano unicamente o almeno in gran parte per ottenere questi riconoscimenti, magari cercando videogiochi o con obiettivi particolarmente facili o al contrario con trofei particolarmente rari da collezionare. Per questo motivo è difficile che un videogioco rinunci a includerli, e The Ramp non fa eccezione, premiandoci in questo modo quando riusciamo a completare acrobazie complicate e suggerendoci attraverso questi obiettivi un preciso percorso nella nostra crescita, sempre verso il prossimo “achievement” da ottenere. La presenza di tali riconoscimenti contraddice le promesse di The Ramp, promosso come gioco “senza roba da sbloccare” e “senza […] missioni,” ed è un chiaro esempio di come sia sempre più necessario valutare tali opere all’interno del loro contesto, all’interno del loro ecosistema digitale. The Ramp di Hyperparadise è disponibile per PC.
THE VALE
The Vale rientra in quelli che vengono chiamati “audiogiochi,” videogiochi pensati principalmente per un pubblico cieco o ipovedente e quindi incentrati su effetti e indizi sonori e con descrizioni lette da attori o da software per permettere la navigazione di spazi digitali e menù. Lontano dalle comuni piattaforme di distribuzione e dalle console, esiste un intero mercato parallelo e poco noto per simili esperienze, che possono avere una complessità paragonabile a quella di molti videogiochi tradizionali.
Nel mondo medievale e magico di The Vale interpretiamo una principessa cieca, ma addestrata al combattimento, che dai confini del suo regno deve raggiungere e salvare la capitale attaccata da un esercito nemico. Per farlo, dovremo imparare a combattere facendoci guidare solo dal fruscio dei corpi dei nemici, dalle loro urla e dal clangore dei loro attacchi, andremo a caccia seguendo i rumori degli animali, esploreremo città e rovine ascoltando i loro suoni e incontreremo molti personaggi perfettamente caratterizzati unicamente dalla loro voce e dal loro accento. The Vale è un audiogioco ben realizzato per il pubblico cieco e ipovedente e, per tutte le altre persone, un’ottima occasione per scoprire un altro modo di pensare il medium. Il suo problema è che a volte adotta soluzioni incoerenti con il suo stile prettamente narrativo, ma che fanno parte di quello che ci aspettiamo da videogiochi tradizionali, come se temesse di non essere altrimenti riconosciuto e legittimato in quanto videogioco. The Vale di Falling Squirrel e Creative Bytes Studios è disponibile per PC e Xbox One e Serie S e X. Per giocarlo è necessaria un’ottima comprensione dell’inglese parlato.
TOWNSCAPER
Townscaper è un videogiocattolo che permette di costruire una città circondata dall’acqua attraverso controlli semplicissimi. Con un clic (o un tocco sul touch screen) posizioniamo una base (una strada) su una casella di una griglia irregolare e generata casualmente. Se interagiamo ulteriormente con quella casella ci sorgerà sopra un edificio, di cui possiamo scegliere il colore da una piccola tavolozza. Poi possiamo continuare a far crescere l’edificio, sino anche ad altezze elevatissime e irrealistiche, mentre con un tasto diverso possiamo eliminare gli elementi che non ci soddisfino. Non c’è molto altro in Townscaper: c’è solo il piacere di costruire con tanta facilità e libertà questa ambientazione e la curiosità di scoprire come gli edifici e l’ambientazione cambino reagendo alle nostre azioni e al contesto. Man mano che alziamo o prolunghiamo un edificio, per esempio, vedremo il suo tetto cambiare aspetto, mentre lo spazio tra gli edifici muterà in relazione alla sua conformazione. È interessante come Townscaper non si proponga così come una mera fantasia di potere, ma ci obblighi invece a un continuo dialogo con il software, ad accettarne compromessi e feedback: dovremo accettare le forme delle caselle della griglia di partenza, che influenzano la forma e l’orientamento dei nostri palazzi, e dovremo accettare i modi in cui cambierà automaticamente l’aspetto di edifici e spazi mentre li costruiamo e li complichiamo. È inoltre possibile esportare la nostra città come modello 3D in formato .obj per usarla come base in software di modellazione o anche stamparla in 3D. Townscaper di Oskar Stålberg e Raw Fury è disponibile per PC, Mac e Nintendo Switch.
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