Prima mostra fisica di Beeple a Londra: gli NFT traineranno le vendite reali?
Alla Jack Hanley Gallery sono andate in mostra le prime opere fisiche, stampe in alluminio e dipinti a olio, della star dei Non Fungible Token, tra gadget e lunghe file.
Una lunga fila di curiosi fuori dalla Jack Hanley Gallery di Londra ha avvertito i passanti, il 3 marzo: affari in vista. L’artista americano Beeple – il genio degli NFT (non fungible token) o un grandissimo venditore di fumo, a seconda dei punti di vista – ha portato la sua arte nel mondo reale con la mostra Uncertain Future, aperta fino al 19 marzo 2022. Il fatto che l’artista abbia chiesto a Hanley di non fare pubblicità non vuol dire che la notizia non sia trapelata: Beeple ha promesso che ai primi 200 avrebbe regalato un poster con disegni e scarabocchi, e tra canali Discord e il buon vecchio passaparola i fan hanno fatto il resto.
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LE OPERE DI BEEPLE ALLA JACK HANLEY GALLERY DI LONDRA
Le opere esposte, più morbide di quelle del corpus dell’artista, includono stampe in alluminio con visioni distopiche che coinvolgono lo strapotere di Big Tech e multinazionali (come Amazon, Netflix e Google), i cui volti di riferimento sono anche al centro di diversi dipinti a olio, come Jeff Bezos e Mark Zuckerberg. “Questa mostra spera di stimolare un dialogo sul ruolo smisurato delle grandi aziende tecnologiche nelle nostre vite e su come questo *potrebbe* svolgersi in futuro”, ha spiegato l’artista. “Poiché continuiamo a essere complici dell’uso di questi servizi, queste aziende e i loro fondatori hanno un impatto crescente su molti aspetti di come apparirà la nostra società in futuro. I temi della fantascienza che si trovano in queste opere sono presentati in modo ironico, ma hanno anche lo scopo di far luce sulle tendenze reali che si stanno verificando oggi. Man mano che i progressi tecnologici in settori disparati dell’economia si combinano, questo avrà un effetto moltiplicatore e le conseguenze apparentemente bizzarre e non intenzionali della tecnologia diventeranno un fattore sempre crescente nella vita moderna”, ha messo in guardia alla fine. Le opere fisiche, manco a dirlo, sono tutte accompagnate da altrettanti NFT: si comprano insieme.
IL GRANDE SUCCESSO DI BEEPLE
Beeple, il 41enne ingegnere e informatico Mike Winkelmann, era salito agli onori della cronaca nel 2021 quando l’NFT dell’opera EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS era stato venduto per 69 milioni di dollari da Christie’s. Una autentica miccia per le vendite globali di token artistici. Noto per i suoi contenuti politicizzati e spesso volgarmente buffi – da Abraham Lincoln che sculaccia un Donald Trump nudo fino ai recenti exploit contro Putin – Beeple non è comunque percepito come divisivo, piuttosto un personaggio a metà tra il serio e il faceto. Ha un corposo seguito online – due milioni e mezzo di fan su Instagram, il suo canale Discord è talmente popolare da aver attirato degli hacker che hanno inscenato un’asta-truffa -, che condivide e apprezza anche i suoi contenuti troll contro i ricchi e potenti come quelli esposti da a Londra. Che questo sia l’inizio di un rapporto più paritario di quello visto finora tra opere fisiche e NFT – solitamente i primi trainano i secondi, dove artisti e collezionisti speculano e serializzano per finanziare opere più impegnative, come visto con i pois di Damien Hirst – e che i gettoni digitali diano nuova linfa al mercato tradizionale?
– Giulia Giaume
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