“Ripensamenti d’artista”. Il Ministero lancia un progetto che svela gli errori delle opere d’arte
L’iniziativa, pensata per i social del Ministero della Cultura, svela e racconta ripensamenti, pentimenti e ridipinture di celebri capolavori della storia dell’arte. E anche opere letterarie, dalle bozze di Ariosto a quelle di Pascoli
Sapevate che tra le pieghe dell’abito di Santa Caterina d’Alessandria nella Pala di Sant’Ambrogio di Sandro Botticelli conservata nelle Gallerie degli Uffizi si celano misteriosi occhi? Che dalla Crocefissione di Masaccio, dopo un restauro eseguito negli anni Cinquanta, è emerso un dettaglio iconografico dell’Albero della Vita nascosto sotto una ridipintura seicentesca? E che l’animale che tiene tra le mani la Dama con liocorno di Raffaello alla Gallerie Borghese in origine era un cagnolino? Sono solo alcuni esempi di ridipinture, ripensamenti, pentimenti che costituiscono la storia di alcuni dei capolavori più celebri della storia dell’arte, “chicche” poco o per niente note che adesso, attraverso un progetto promosso dal Ministero della Cultura, vengono svelate e divulgate. Si intitola Ripensamenti d’artista l’iniziativa recentemente lanciata dal MiC – nell’ambito della Giornata Internazionale dei Musei promossa il 18 maggio dall’International Council of Museum – che ogni settimana sui social racconta di “ripensamenti” celebri, del mondo dell’arte e anche della letteratura.
IL PROGETTO “RIPENSAMENTI D’ARTISTA” PROMOSSO DAL MINISTERO DELLA CULTURA
Ripensamenti d’artista racconta “le incertezze e i dubbi che hanno accompagnato i tormentati processi creativi delle maestre e dei maestri dell’arte e della letteratura italiana, dall’ispirazione iniziale fino al risultato finale”, spiega una nota del MiC. “Di queste perplessità è rimasta traccia su tele, tavoli e fogli di lavoro: tocchi di pennello correttivi, scarabocchi, macchie di inchiostro accidentali e strofe interamente eliminate e sostituite. Entrare così nell’intimità del lavoro, estraendo parti modificate dall’artista in prima persona, per una sentita necessità, è un po’ come invadere il suo animo, perché permette di scoprire non solo le dinamiche legate all’ideazione dell’opera, ma anche tratti celati della sua personalità”. Tra i ripensamenti “letterari”, la campagna del Mic ricorda il romanzo Premio Nobel di Grazia Deledda L’Edera che, in un primo momento, avrebbe dovuto intitolarsi Romanzo Sardo; alcuni versi della poesia di Giovanni Pascoli Il poeta solitario, le cui bozze presenti nell’ Archivio della Fondazione Mario Novaro di Genova presentano versi cancellati e note ai margini; o le ottave del 46esimo canto dell’Orlando Furioso, corrette e riviste da Ludovico Ariosto e custodite nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Ecco un po’ di esempi di “ripensamenti” celebri…
– Desirée Maida
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