Bvlgari lancia la prima collezione di gioielli NFT. Ecco come è stata realizzata

Il celebre brand di alta gioielleria ha realizzato, in collaborazione con MIAT - Multiverse Institute For Arts And Technology, una capsule di gioielli NFT, di cui due ispirati a opere reali e uno esistente soltanto in modalità digitale

Negli ultimi mesi un argomento di discussione per quanto riguarda il settore artistico è quello degli NFT, ovvero Non Fungible Tokens, e delle riproduzioni digitali anche di capolavori della storia dell’arte, come il recente e ostico caso che ha visto protagonista il Tondo Doni di Michelangelo custodito agli Uffizi a Firenze. Di NFT se ne vendono anche alle aste, e adesso, novità assoluta, questa tecnologia sbarca anche nel mondo dell’alta gioielleria. A dare vita alla prima collezione NFT di gioielli è la maison Bvlgari che, in collaborazione con MIAT – Multiverse Institute For Arts And Technology (centro creativo ed educativo per le arti immersive e le tecnologie emergenti con sede a Milano) ha presentato di recente a Parigi, insieme ai nuovi pezzi “fisici”, anche tre gioielli NFT, mostrati anche durante il Vivatech 2022: Ruby Metamorphosis ed Emerald Glory, ispirati a collane “reali” della nuova collezione, e Beyond Wonder, disponibile solamente in formato digitale. Un progetto reso possibile dal lavoro di Artech MIAT con Lucia Silvestri, Direttrice Creativa di Bvlgari e il team del brand.

BVLGARI E LA PRIMA COLLEZIONE DI GIOIELLI NFT

Come è strutturato un gioiello NFT? Come nel caso degli NFT dell’arte, non si tratta di riproduzioni, ma di opere d’arte digitale uniche, realizzate combinando diverse tecnologie per restituire del gioiello tutte le proprietà solitamente esperibili nella realtà, facendo uso anche dell’elemento sonoro. Ogni NFT vive in sincronia con gli altri due digital artworks della collezione e, nella sequenza Emerald Glory – Beyond Wonder – Ruby Metamorphosis, rimandano alla bandiera italiana. Le animazioni della flora cui si ispirano i gioielli sono state sviluppate in un programma 3D “utilizzando un avanzato sistema procedurale di crescita della vegetazione per fondersi tra la forma di fiori e foglie 3D e utilizzando un sistema particellare che danno vita a una creatura fluida abbracciata dal gioiello”, esplicitano i creatori. Le opere digitali sono state “renderizzate con shader avanzati per imitare i diamanti, le ametiste, i turchesi e gli smeraldi – i fotogrammi sono stati quindi inseriti in applicazioni di compositing per aggiungere gli effetti di sfondo e il color grade finale”.

GIOIELLI E NFT

“Per noi è stato un onore e un piacere lavorare con un brand iconico come Bulgari”, dichiara Elisabetta Rotolo, CEO e Founder di MIAT. “Questo progetto mostra come il futuro dell’arte contemporanea sia anche digital e come l’arte e le tecnologie emergenti possono lavorare insieme per regalare esperienze innovative con un forte dimensione emotiva. Non sono solo semplici NFT, ma sono il risultato di un lavoro guidato da un approccio artistico e sensoriale. Siamo veramente felici di aver fatto parte di questo meraviglioso progetto, unico nel suo genere”.

– Desirée Maida

https://www.miat.tech/

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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