Tra i videogiochi più interessanti usciti alla fine dell’autunno 2022 abbiamo scelto di citare il puzzle A Little to the Left, la versione in realtà virtuale del grande successo Among Us, il museo interattivo Atari 50: The Anniversary Celebration, il caotico Goat Simulator 3 e un’opera interattiva che sembra un libro miniato, Pentiment.
Matteo Lupetti
A LITTLE TO THE LEFT
A Little to the Left è una raccolta di piccoli puzzle incentrati sul mettere in ordine. Mettiamo in ordine libri, scaffali, piante in base a colore, forma, dimensione, simmetria… anche se andando avanti gli enigmi prendono una piega sempre più astratta e il tono si avvicina superficialmente a un certo realismo magico. Viene da chiedersi a cosa serva giocare a mettere a posto luoghi virtuali mentre probabilmente viviamo in stanze e case sempre un po’ in disordine e sempre un po’ bisognose di una pulizia. Il fatto è che A Little to the Left vende, come quasi tutti i videogiochi, una fantasia, e la fantasia che questo specifico videogioco vende è che le cose siano effettivamente riordinabili. Che possano essere messe in una precisa sequenza, che abbiano tutte un loro posto nel cassetto, che formino una splendida composizione. Pure per questo, anche se A Little to the Left ammette spesso soluzioni multiple ai suoi livelli, il videogioco finisce per trasformare qualcosa di fondamentalmente personale e intimo come il mettere in ordine in un qualcosa di universale e neutrale, in un enigma che può e deve essere risolto e che ha un limitato numero di risposte corrette.
A Little to the Left di Max Inferno e Secret Mode (etichetta editoriale di Sumo Group, parte del gigante cinese della tecnologia Tencent) è disponibile per PC, Mac e Nintendo Switch.
AMONG US VR
Among Us è il più celebre sviluppo videoludico di Mafia, gioco ideato nel 1986 da Dimitry Davidoff nel dipartimento di psicologia dell’Università statale di Mosca. Un gruppo di persone, connesse online, deve completare una serie di compiti all’interno di un’ambientazione (la mappa originale del gioco è un’astronave), ma tra loro si nascondono camuffati da esseri umani degli “impostori” alieni che vogliono ucciderle e sabotarne la missione. Quando un personaggio umano viene ucciso e ne ritroviamo il cadavere, o semplicemente quando pensiamo di avere indizi a sufficienza sull’identità di un impostore, possiamo chiedere una riunione di tutti i partecipanti alla partita per discutere la situazione e votare una persona da eliminare dal gioco. Uscito nel 2018, Among Us ha avuto un improvviso e notevole successo a partire dal 2020 e dall’inizio della pandemia di Covid-19, e arriva ora in realtà virtuale riproponendo i contenuti che aveva al lancio (senza quindi tutti gli elementi aggiuntivi ricevuti in seguito) in una versione che è sia fedele all’originale sia capace di valorizzare ulteriormente la sua formula con visuale in soggettiva, una nuova chat vocale per parlare con i giocatori vicini a noi e appositi minigiochi da completare per svolgere i vari compiti.
Among Us VR di InnerSloth, Schell Games e Robot Teddy è disponibile per Meta Quest 2 e per PC con visori per la realtà virtuale supportati
ATARI 50: THE ANNIVERSARY CELEBRATION
Negli Anni Settanta l’azienda statunitense Atari ha definito il medium videoludico come intrattenimento commerciale e bene di consumo con videogiochi come il celeberrimo Pong (1972) e, successivamente, con una importante serie di console domestiche e di computer. Oggi, dopo una lunga e complessa storia di vendite, acquisizioni, smembramenti, rischi di bancarotte e bancarotte effettive, di quella azienda resta un marchio sfruttato dai suoi attuali possessori (la compagnia un tempo nota come Infrogrames, ma ora chiamata proprio Atari) per realizzare hotel, casinò e criptovalute. È quindi piuttosto sorprendente l’uscita di una iniziativa come Atari 50: The Anniversary Collection sviluppata per i 50 anni di Atari da Digital Eclipse, studio specializzato in raccolte restaurate di videogiochi storici. Anche perché Atari 50: The Anniversary Collection non è solo una raccolta: è un museo interattivo, un docugioco con video, manuali, fotografie, materiali promozionali, appunti e più di 100 videogiochi riproposti fedelmente (anche se alcune opere sono disponibili in più versioni per macchine diverse). Una selezione che non potremmo dire né completa né esauriente e che tradisce a volte l’intento celebrativo, ma che riunisce videogiochi per cabinati, Atari 2600, Atari 5200, Atari 7800, Atari Lynx, Atari 800 e Atari Jaguar e interpretazioni moderne realizzate da Digital Eclipse, tra cui dobbiamo segnalare almeno VCTR-SCTR, omaggio all’era dei videogiochi vettoriali come Asteroids (1979).
Atari 50: The Anniversary Celebration di Digital Eclipse e Atari è disponibile per PC, Nintendo Switch, PlayStation 4 e 5 e Xbox One e Xbox Serie S e X.
https://atari.com/products/atari-50th-the-anniversary-celebration
GOAT SIMULATOR 3
Uscito nel 2014, Goat Simulator è un videogioco “sandbox” senza veri e propri obiettivi, in cui interpretiamo una capra immortale e dalla lingua adesiva e portiamo caos e distruzione tra gli esseri umani. Goat Simulator 3 espande questa formula, aggiungendo la possibilità di giocare con altre persone (sia online sia sulla stessa macchina), una progressione più definita con bizzarri obiettivi da completare e oggetti da sbloccare e un’ambientazione molto più grande e densa di segreti e attività da scoprire. La virata verso una formula “open world” (con un mondo esplorabile liberamente) più tradizionale è comprensibile: all’uscita di Goat Simulator il suo sviluppatore Coffee Stain Studios era un piccolo studio fondato da studenti universitari, mentre oggi è una compagnia con un suo ramo editoriale e vari studi parte della grande multinazionale Embracer Group (circa un miliardo di euro di incassi nel 2021). Goat Simulator 3 si prende insomma più sul serio, abbracciando le stesse convenzioni che vorrebbe parodiare. Ma pure il suo titolo continua a essere uno scherzo: Goat Simulator non simula come sia vivere nei panni di una capra (non esiste neanche un Goat Simulator 2 e questo è parte del divertissement). Goat Simulator 3 deride anzi l’idea che i mondi digitali e i loro modelli possano simulare e approssimare quello fisico, abbracciando la sua natura di software, i suoi bug e i suoi glitch.
Goat Simulator 3 di Coffee Stain North e Coffee Stain Publishing (parte di Embracer Group) è disponibile per PC (su Epic Games Store), PlayStation 5 e Xbox Serie S e X.
https://www.goatsimulator3.com/
PENTIMENT
L’introduzione degli abbonamenti Game Pass di Microsoft nel 2017 è stata uno dei cambiamenti più rilevanti degli ultimi anni nell’industria delle console videoludiche. L’abbonamento Game Pass, disponibile sia per console Xbox sia per PC Windows, dà accesso a un catalogo continuamente aggiornato di videogiochi, tra cui quelli sviluppati dai molteplici studi della divisione Xbox Game Studios di Microsoft. Josh Sawyer di Obsidian Entertainment, acquistata da Microsoft nel 2018, ha dichiarato a Waypoint di Vice che l’ultima opera dello studio, Pentiment, non sarebbe mai stata realizzabile senza il Game Pass. Cioè, Pentiment non sarebbe mai stato economicamente sostenibile se non ci fosse stato un servizio su abbonamento attraverso il quale distribuirlo. L’affermazione è probabilmente esagerata: videogiochi simili a Pentiment e che lo hanno più o meno esplicitamente influenzato come Disco Elysium di ZA/UM sono usciti senza bisogno del Game Pass. Ma chiarisce bene come Microsoft veda questa opera all’interno della sua odierna strategia, che punta non solo a videogiochi ad altissimo budget ma anche a opere di dimensioni più contenute e dedicate a nicchie ancora più piccole di quella, già relativamente ridotta, che si interessa ai videogiochi per console. Videogiochi con un minor ritorno economico e che sarebbero normalmente evitati dai grandi editori, come questo giallo ambientato all’inizio del Cinquecento in cui un miniaturista investiga sui misteri di un paesino della Baviera attraverso un quarto di secolo.
Pentiment di Obsidian Entertainment e Xbox Game Studios (parte di Microsoft) è disponibile per PC, Xbox One e Xbox Serie S e Serie X, anche come parte degli abbonamenti Game Pass di Microsoft.
https://pentiment.obsidian.net/
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