Al Vittoriale degli Italiani una giornata-evento su didattica, arte e metaverso

Più che come un convegno specialistico, 'Metaverso. Un viaggio iperculturale' è stato pensato come un palinsesto di incontri e idee al cui interno accadono cose “molto umane”

Una giornata di scambi “iperculturali” focalizzata su didattica dell’arte, realtà aumentata, intelligenza artificiale, metaverso e tutti i punti di contatto tra questi temi e gli studenti: ecco il programma di Metaverso. Un viaggio iperculturale, iniziativa della Libera Accademia di Belle Arti LABA di Brescia che si terrà il prossimo 20 giugno all’Auditorium del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, sul Lago di Garda. L’iniziativa – che nasce dall’esigenza di connettere la ricerca sul metaverso avviata da un gruppo di programmatori, scenografi, creativi e architetti dell’Accademia con quella di artisti ed esperti del settore in Italia e all’estero – si fonda su un assunto prima di tutto umanistico e pedagogico che considera la “tecnologia come mezzo e non come fine”. È proprio in quest’ottica che lo sviluppo di futuri metaversi, dicono dall’Accademia, andrà a integrare, e non sostituire, la tradizionale didattica dell’arte, del teatro, e della moda, dimostrandosi utilissimo strumento nella progettazione di contenuti che sarebbero di difficile realizzazione (quando non impossibile) al di fuori dalla dimensione digitale.

Laba

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ARTE, DIDATTICA E METAVERSO, UNA PROSPETTIVA UMANISTICA

Vogliamo affacciarci sul metaverso da un punto di vista educativo. Abbiamo un team digitale molto avanzato, i nostri docenti sono tutti professionisti, e abbiamo anche chiamato delle autorità indiscusse come Luciano Floridi”, spiega ad Artribune il filosofo, curatore e teorico d’arte contemporanea Marco Senaldi, nonché direttore artistico di LABA (realtà educativa molto rispettata con quasi 1500 studenti e numerosi dipartimenti che spaziano dalla pittura al graphic design, al fashion). “La giornata doveva essere inizialmente un semplice convegno ma il metaverso è una realtà talmente ampia che abbiamo pensato di collegarla al termine “ipercultura”, che avevo coniato anni fa, in connessione con l’“iperstoria” di Floridi. Abbiamo chiamato Montagna, che ha appena scritto nuovo libro per Mondadori, ma anche artisti come D’Isa, a cui abbiamo affidato l’immagine guida della giornata. Così è nato un palinsesto, come per una giornata televisiva, che con il suo programma non tocca solo l’esposizione di una tecnologia avanzata, ma porta alla comprensione del suo impatto culturale, educativo e artistico. Come per internet 30 anni fa, la dimensione culturale è quella che conta: se manca questo aspetto non si va da nessuna parte”. Proprio per concentrarsi sulla dimensione culturale a tutto tondo del Metaverso, e promuoverne flessibilità e (vera) utilità, LABA ha coinvolto lo scrittore Premio Strega Tiziano Scarpa e la Fondazione Piero Manzoni: “L’idea è quella di lavorare apprezzando le potenzialità uniche del metaverso: un esempio è la realizzazione virtuale di progetti mai finiti, come il Placentarium di Manzoni, di cui qui sarà presentata una sorta di anteprima. Potrebbero venire altre fondazioni, sicuramente quella di Vincenzo Agnetti e forse quella di Luciano Fontana. Il metaverso potrebbe davvero essere un “edu-verso” in cui l’importante è non limitarsi a creare doppioni dell’aula, ma far succedere cose e far sperimentare. Quello della ricostruzione di progetti mai realizzati è di per sé un filone enorme, anche solo da Sant’Elia in avanti, e poi il presidente della Fondazione del Vittoriale Bruno Guerra proponeva il volo su Vienna, Scarpa suggeriva le Città Invisibili di Calvino. E pensiamo a tutte le cose accadute ma mai viste, o di cui abbiamo solo foto: è una sfida potenzialmente incredibile, un po’ come il Cinema d’Artista a Firenze vent’anni fa, e questo potrebbe essere un appuntamento periodico. Io mi sono innamorato di queste possibilità, e nonostante lo scetticismo di molti ci abbiamo visto un futuro, una potenzialità, che guarda al passato senza nostalgia ma con una forza riattivatrice”.

Si parlerà di realtà aumentata, intelligenza artificiale, realtà virtuale, blockchain, ma soprattutto si farà una consacrazione dell’intelligenza umana”, anticipa Valerio Borgonuovo, direttore di LABA. “Siamo convinti di essere ancora in una fase in cui possiamo e dobbiamo immaginare la tecnologia come mezzo e non come fine. Non siamo il MIT o un grande museo, siamo una piccola accademia con una storia importante e una proprietà che sta investendo tanto nella ricerca del metaverso, a cui ci siamo approcciati con l’idea di integrarlo alla didattica tradizionale. Teniamo i piedi molto saldi su questa idea: l’orizzonte didattico di LABA lo vede come strumento per docenti e studenti, a cui permetteremo di lavorare con il visore e tramite app per avvicinarsi a ciò che sarebbe difficile esperire altrimenti. Il nostro obiettivo è molto pragmatico, e molto umanistico. Sappiamo di parlare ai nativi digitali sopravvissuti alla pandemia, con tutte le conseguenze sull’utilizzo massiccio degli schermi, motivo per cui il programma è anche pensato per dare consistenza all’idea che siamo davvero ‘umani troppo umani’”.

GLI OSPITI DELL’INCONTRO SUL METAVERSO ORGANIZZATO DA ACCADEMIA LABA

Più che un convegno, quindi, Metaverso. Un viaggio iperculturale è una “drammaturgia”, al cui interno accadono cose e si incontrano nuove idee e prospettive grazie ai contributi inediti degli ospiti – ognuno dal punto di vista di diverse prospettive disciplinari, professionali, poetiche e di ricerca – con più di un momento esperienziale e partecipato. Al mattino si susseguiranno gli interventi del professore di Filosofia ed Etica dell’Informazione all’Università di Oxford, nonché direttore del Digital Ethics Lab, Luciano Floridi sull’etica dell’intelligenza artificiale; vi sarà poi l’incontro Metaverso. Noi e il web 3.0 con il presidente italiano della Virtual Reality & Augmented Reality Association e mentor dell’acceleratore del Politecnico di Milano Polihub Lorenzo Montagna; poi una conversazione su intelligenza artificiale, creatività e metaverso con Federica Cascia (Head of Brand Strategy Horizon Worlds & Avatars Metareality Labs), Dario Pagnoni (Marketing & Digital Strategy Advisor), Andrea Loreggia (Ingegneria dell’Informazione, Università Statale di Brescia) e Francesco D’Isa (artista e graphic novelist); seguiranno una suite audiovisiva live del compositore Luca Formentini e l’intervento Il palombaro della superficie di Scarpa.

Dopo pranzo, si terranno l’intervento la Didattica immersiva nel metaverso della contributor di Artribune Elisabetta Rotolo, del MIAT Multiverse Institute for Arts and Technology; la conversazione Piero Virtuale. I progetti non realizzati di Piero Manzoni in versione metaverso tra Borgonuovo, Senaldi e Rosalia Pasqualino di Marineo, direttrice della Fondazione Piero Manzoni; si terrà quindi la presentazione dei metaversi didattici di LABA a cura dei docenti Federico Badinelli, Dario Pasotti, Luca Bravo, Dario Pagnoni, Michele Brunello e Shanti Alberti, con tanto di esperienze di “metaversi con visore”; e infine, a chiudere, ci saranno una conversazione tra Senaldi e Stefano Simontacchi aka The Prism, presidente del CdA di BonelliErede, e Happening in Metaverso, Arte e Musica con intervento musicale e “tavola sonora” di Formentini. L’evento – organizzato con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Garda Musei, Comune di Gardone Riviera, Università degli Studi di Brescia e in media partnership con Gruppo Athesis (Bresciaoggi e Arena di Verona) e Artribune – è a numero chiuso (troverete a questo link le prenotazioni) e verrà trasmesso anche in streaming dai canali web e social di LABA.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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