I capolavori del Perugino in alta definizione. Ecco dove si possono vedere
Basta un click per scoprire i dettagli delle opere del Perugino. La Galleria Nazionale dell'Umbria ora collabora con Haltadefinizione per rendere fruibili i capolavori del maestro in alta definizione
Dopo la grande retrospettiva sul Perugino (Città della Pieve, 1446 – Fontignano- 1523) allestita lo scorso marzo alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia in occasione dei cinquecento anni dalla morte del maestro, oggi una nuova iniziativa vuole celebrare uno dei più importanti pittori attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento. Si tratta di un’idea realizzata da Haltadefinizione, società modenese prima al mondo a pubblicare – nel 2006 – una foto da 8,6 gigapixel di un’opera d’arte, che ha collaborato con la Galleria Nazionale dell’Umbria per rendere i capolavori del Perugino visibili in alta definizione.
I capolavori del Perugino in alta definizione
La Galleria Nazionale dell’Umbria è il museo che conserva il maggior numero di opere del Perugino. Grazie alla collaborazione con Haltadefinizione, che ha acquisito i capolavori del maestro con una tecnologia gigapixel, oggi è possibile vedere da vicino tutte le più famose opere del divin pittore, come Lo Sposalizio della Vergine (1501-1504), L’Adorazione dei Magi (1470-1473) e il Cristo deposto (1507). “Questo strumento è un potenziamento della vista, qualcosa diinimmaginabile, è come trasformare tutte le nostre opere in quadrifiamminghi, dove la potenza visiva è portata al cubo”, racconta MarcoPierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria. “Il progetto didigitalizzazione rende le operefruibili da remoto e offre anche molto di più, perché è uno strumentodi conservazione e di ricerca, prima ancora che di fruizione”.
L’alta definizione come strumento d’analisi dei capolavori antichi
Lo strumento di digitalizzazione in gigapixel permette così di rendere i capolavori antichi alla portata di tutti, facilmente visibili da qualsiasi parte del mondo solo con un click. Questa tecnologia viene inoltre usata da esperti e studiosi per la ricerca e l’approfondimento delle opere: è quello che è successo con l’Adorazione dei Magi (1470-1473), di cui i restauratori hanno analizzato lo stato di conservazione e scoperto la scritta io sul colletto del giovane raffigurato sulla sinistra, che rappresenta un autoritratto dell’artista.
Gloria Vergani
Guarda le opere di Perugino su Haltadefinizione
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