La prima volta di un live show nel multiverso con The Jackal
Il gruppo comico esploso su YouTube si cimenta con un esperimento di show interattivo che si avvale anche dell’intelligenza artificiale, e lascia allo spettatore la possibilità di vivere liberamente il set virtuale. Un modello da studiare
Quattro attori, due robot, infiniti universi. Questo è il nuovo The Jackal Metà-Show.
Intanto, per chi non li conoscesse, i The Jackal sono un gruppo comico formato da quattro ragazzi, classe 1986 al massimo, che hanno fondato la società di produzione ispirandosi al noto film The Jackal (1997). Sono diventati noti pubblicando sketch comici sul loro canale YouTube.
Ora questi ragazzi si sono incontrati con la One More Pictures guidata da Manuela Cacciamani e Gennaro Coppola: è nato così un concept inedito per la realizzazione di un evento in diretta, che ha visto nascere collaborazioni con TIM, Rai Cinema, Giffoni Innovation Hub, Twiceout, Centro di Competenza Meditech, Netweek, Comune di Frosinone. I fondi necessari sono stati garantiti perché il progetto ha vinto il primo posto nel bando 5G audiovisivo del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy).
Il live show dei The Jackal nel multiverso
In pratica l’esperienza ideata per questo live show nel multiverso risponde alla domanda: “Cosa fanno gli attori quando sono sul set ma non recitano?”. Si racconta così la realizzazione di un set per produrre il video dal titolo L’università nel multiverso. Il racconto ha più livelli di narrazione e ogni livello è, in sostanza, una stanza in cui avvengono delle attività: la stanza dei costumi, quella del trucco, della regia, della scenografia, e ovviamente l’aula universitaria. Lo spettatore ha così la possibilità di vivere il set mentre si portano avanti trame secondarie nelle diverse stanze: sarà lui a scegliere quale “stanza aprire”, e quindi a costruire la sua personale e unica esperienza sul set. Oltre agli attori figurano anche due “attori robot”, che rappresentano la parte di intelligenza artificiale del progetto e interagiscono direttamente con lo spettatore creando delle incognite in ogni esperienza visiva. Per aggiungere suspence gli autori hanno anche pensato di inserire un piano di narrazione legato a un pacco che, arrivato su ordinazione di uno dei protagonisti, viene nascosto dagli altri.
The Jackal Metà Show è dunque un esperimento di live show interattivo, didattico sì, ma anche e soprattutto divertente. Lo spettatore è immerso sul set dei The Jackal, grazie a camere 360° per vivere l’esperienza del set e della realizzazione del video, potendo però passare liberamente tra sei diverse stanze e creare così la propria personale esperienza. La storia divertente, esilarante che si racconta diventa esperienza e il pubblico è chiamato a interagire.
Come si realizza un live show virtuale
L’architettura tecnica ha consentito di effettuare riprese su due set, a Roma e a Frosinone, dove è stato realizzato lo show dei The Jackal in diretta streaming a 360°, utilizzando la rete privata 5G in grado di garantire la perfetta sincronia degli spostamenti degli attori sui due set come se fossero in un unico ambiente. In contemporanea la piattaforma di Edge Computing ha elaborato i flussi audio/video provenienti dai set di Roma e Latina, grazie a link dedicati di fibra super veloce. Tutto questo per consentire di far fruire lo show a studenti universitari ospitati nella sede del Centro Meditech di Napoli, dotati di visori di realtà virtuale e collegati all’evento attraverso la rete 5G pubblica. La sfida principale è stata quella di garantire all’utente, durante l’evento, una fruizione più possibile prossima al real time, sincronizzando i contenuti provenienti da sorgenti differenti.
Un progetto che chiarisce quanto può essere virtuoso far dialogare e far lavorare insieme mondi diversi, comprese le istituzioni pubbliche. E che dimostra come la tecnologia sia uno strumento che non si potrà mai sostituire alla creatività, al trasporto e all’empatia di un’esperienza dal vivo, ma può essere un supporto per comunicare in maniera efficace e nuova: un milione di persone si sono collegate nell’ora della realizzazione del live show.
Con coraggio e visione strategica, dobbiamo imparare a conoscere e quindi a governare queste nuove frontiere tecnologiche perché aiutino a educare e formare nuove generazioni attraverso l’entertainment. Per esempio incrementando la consapevolezza e la conoscenza del nostro patrimonio culturale.
Giulia Silvia Ghia
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati