L’intelligenza artificiale dà forma ai sogni. L’installazione dei fuse* a Padova
Un flusso ininterrotto di oltre 800 sogni, raccontati dai volontari delle Dream Bank, prende vita alla Fondazione Alberto Peruzzo a Padova, come una serie di cortometraggi in bianco e nero che ipnotizzano chi guarda
Fin dall’origine della vita umana sulla terra, i sogni hanno affascinato filosofi, artisti, psicologi e infiniti altri campi di ricerca. E se i sogni potessero prendere vita grazie all’estetica generativa dell’intelligenza artificiale? È questa la domanda alla base di Onirica (), installazione audiovisiva dello studio modenese fuse*. L’opera, presentata alla Fondazione Alberto Peruzzo a Padova, visitabile fino al 15 ottobre ad ingresso libero, si serve delle immagini generate dall’intelligenza artificiale per esplorare la dimensione visuale dei sogni, scandagliando la creatività della mente dormiente. Utilizzando algoritmi di apprendimento automatico in grado di produrre immagini a partire da contenuti testuali, Onirica () raccoglie una selezione di circa 800 sogni, a partire dagli oltre 28mila raccontati dai volontari di due “Dream Bank”: quella dell’Università di Bologna e dell’Università della California Santa Cruz.
I sogni prendono forma grazie all’intelligenza artificiale
È un flusso continuo di immagini in bianco e nero, confuse eppure straordinariamente chiare, quello che l’osservatore si ferma a contemplare nelle sale della Fondazione: uno schermo monolitico e quasi ipnotico, che trasmette visioni notturne in grado di avviare una nuova riflessione sul rapporto tra essere intelligenza umana e intelligenza artificiale. Le trame oniriche si intrecciano, susseguendosi come una come una serie di cortometraggi: attraverso gli incontri con i ricercatori, i dati raccolti sono stati trasformati prima in elementi narrativi e poi in immagini, dando vita a un progetto che unisce arte digitale, metodo scientifico e l’imperscrutabilità dell’inconscio più profondo.
Il rapporto tra intelligenza umana e artificiale
Quali sono le potenzialità e quali i limiti della sensibilità umana? Quali quelli della razionale “creatività” artificiale? L’intento di fuse* è quello di stimolare una conversazione riguardo al nostro rapporto con le tecnologie, al loro impatto sulla società e sul modo in cui percepiamo noi stessi. Protagonista di Onirica () è la relazione tra organico e sintetico, osservata da un punto di vista inedito e innovativo: le possibilità di collaborazione e potenziamento reciproco superano il binomio uomo/macchina, inserendo l’opera in un dibattito etico sempre più rilevante.
Lo studio multidisciplinare fuse*
Fondato nel 2007 da Luca Camellini e Mattia Carretti, fuse* indaga le potenzialità delle nuove tecnologie nell’interpretazione delle sfide della contemporaneità, a partire dalla complessità dei fenomeni umani, sociali e naturali. Attraverso installazioni e performance multimediali, lo studio si pone l’obiettivo di esplorare le diverse pratiche artistiche e performative oltre i confini disciplinari, sperimentando nuove connessioni tra luce, spazio, suono e movimento.
Laura Cocciolillo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati