Il museo M9 di Mestre investe sul futuro e inaugura lo spazio immersivo Orizzonti
Il direttore Luca Molinari conclude il suo mandato presentando nuovi spazi e attività che arricchiscono la programmazione del museo nato alla fine del 2018 per raccontare la storia italiana del Novecento. Si punta su tecnologia e didattica
A Mestre, il polo museale dedicato alla storia del Novecento inaugurava all’inizio di dicembre 2018. Cinque anni dopo – forte del superamento di una profonda crisi finanziaria – l’M9 si appresta ad accogliere la nuova direttrice Serena Bertolucci, che da gennaio 2024 prenderà il testimone da Luca Molinari.
M9 Orizzonti. Un nuovo spazio immersivo per il museo di Mestre
E per celebrare il quinto anniversario si presenta il nuovo spazio espositivo M9 Orizzonti, al primo piano dell’edificio, caratterizzato da un allestimento immersivo, grazie a un sistema evoluto di proiezioni che animano i 400 metri quadri di superficie della sala, dedicata ad approfondimenti sui temi centrali del presente. Il lavoro sulla progettazione architettonica dello spazio si deve a Studio Visuale (che firma anche il video immersivo Novecento. Il migliore, il peggiore dei secoli, altro progetto inedito fruibile nella sezione Orizzonti), con la collaborazione di Salotto Buono. Il primo approccio alla novità – inclusa nel biglietto dell’esposizione permanente – si concretizza nell’esperienza multimediale Infoxication. Accecati dai dati, prodotta dallo studio Domestic Data Streamers di Barcellona. Il tema, come anticipa il titolo, è quello dell’infossicazione, l’intossicazione da eccesso di informazioni dovuta all’iperconnessione, con le conseguenze che questo “bombardamento” di dati comporta sulla soglia di attenzione. Il nuovo spazio è stato realizzato grazie a un finanziamento di 125mila euro, stanziato dalla Regione Veneto tramite il fondo PR FESR Veneto 2021-2027, dedicato al consolidamento delle imprese culturali, creative e dell’audiovisivo: il progetto M9 Orizzonti ha potuto accedere al fondo arrivando al secondo posto tra le oltre trecento proposte presentate, per l’attenzione riservata agli obiettivi di transizione ecologica e digitale in ambito culturale.
M9Edu: le nuove attività didattiche di un museo inclusivo
Di rinnovamento si parla invece per lo spazio di M9Edu, area dove meglio si concretizza l’approccio interattivo e inclusivo del museo, tra laboratori didattici, attività e percorsi guidati che consentono di sviluppare un programma educativo sul mondo contemporaneo e sulle prospettive per il futuro. La nuova mostra dedicata alle scuole secondarie di I e II grado – prodotta in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito – si intitola La Frontiera Adriatica: laboratorio di contemporaneità, e ripercorre gli avvenimenti che hanno reso l’area giuliano-dalmata uno dei principali teatri della storia italiana nel corso del XX secolo. Una vicenda che presto sarà approfondita anche nel percorso dell’esposizione permanente, grazie alla realizzazione di un’installazione multimediale in accordo con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
Allo sviluppo di questi nuovi spazi e attività ha partecipato in prima linea il direttore uscente Molinari, che in occasione delle celebrazioni per il primo lustro dell’M9 esprime un auspicio per la crescita del museo nel prossimo futuro, lanciando la volata a chi ne erediterà l’incarico: “L’appuntamento di oggi segna l’approdo a una nuova stagione per il Museo, che apre a nuovi orizzonti di racconto: M9 Orizzonti sarà lo spazio per raccontare quello che succede oggi, incontrare le sensibilità emergenti sulle sfide e le urgenze del nostro tempo. Dal primo giorno in cui sono arrivato abbiamo lavorato lungo un doppio binario di sviluppo, agendo all’interno del Museo, con il rinnovamento dell’esposizione permanente e l’organizzazione delle mostre temporanee, e al suo esterno, creando nuove sinergie e collaborazioni con soggetti locali e nazionali: mi piace pensare di lasciare un Museo autorevole, accogliente per il territorio e le sue comunità, che potranno trovare in M9 una casa aperta, solida nelle sue fondamenta e, allo stesso tempo, da continuare a costruire e abitare assieme”.
Livia Montagnoli
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