Argomento originale quello proposto dalla mostra Pensiero Video. Disegno e Arti Elettroniche, ospitata dalla Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, ovverosia l’importanza del disegno nel processo creativo e la sua relazione con le arti elettroniche.
La mostra è curata da Andreina Di Brino e ospita i lavori di alcuni importanti artisti fra i quali Lucio Fontana, Jackson Pollock, Nam June Paik, Mario Schifano, Wolf Vostell, Fabrizio Plessi, Studio Azzurro, Bill Viola, William Kentridge, Nalini Malani. Come tutte le mostre ospitate alla fondazione lucchese, diretta da Paolo Bolpagni, fondamentale è il legame con Carlo Ludovico Ragghianti, storico dell’arte che si è occupato di multimedialità assai in anticipo sui tempi. Quanto è ferma l’immagine sulla carta? E quanto è davvero mobile quella mediata dai dispositivi elettronici?
La mostra Pensiero Video a Lucca
Per Ragghianti il disegno è momento iniziale determinante per lo sviluppo creativo anche del linguaggio elettronico. In questo senso è fondamentale la riflessione di Lucio Fontana che parla di immagine mobile, di televisione già alla fine degli anni Quaranta. Tutto questo ha un’importanza imprescindibile per lo sviluppo dei suoi ambienti spaziali. Il potere dinamico del segno compare nell’opera di tutti gli artisti in mostra dai più lontani ai più recenti come William Kentridge, così ne La coscienza di Zeno, uno dei suoi lavori più potenti anche in relazione alla cultura del nostro paese.
Tra le opere più significative esposte, Little Italy del 1990 di Nam June Paik, padre della sperimentazione video e televisiva. Un riferimento in tutto questo è a Vittorio Fagone, direttore della Fondazione tra il 2000 e il 2007, uno degli studiosi più importanti di videoarte a livello internazionale, troppo spesso dimenticato.
Interessanti anche i lavori esposti di Studio Azzurro, dedicati alla classicità, al mondo greco, in cui il disegno è preponderante.
Nelle opere in mostra è una sorta di flusso delle immagini, sono icone fluttuanti come ebbi modo di affermare, una ventina di anni fa, in cui l’aspetto del progetto e dunque del disegno atto a tale scopo sono portanti. Un discorso, questo, che si potrebbe estendere anche ad altri artisti che hanno improntato la loro ricerca sulle immagini in movimento, dei quali anche Fagone si era occupato nel corso degli anni.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dalle Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte.
Angela Madesani
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