Che musica fa un quadro di van Gogh? Con la nuova app le opere suonano per ciechi e ipovedenti
Ora anche la “Gioconda”, la “Nascita di Venere”, “La Notte Stellata” e tutte le opere d’arte dei più grandi di sempre avranno voce propria e potranno essere “ascoltate” per dare la possibilità a chi non vede di immaginarle con i suoni
Da oggi c’è una nuova app – tutta italiana – che trasforma i quadri in musica, per renderli fruibili anche da chi non può vedere, in particolare bambini e ragazzi ciechi o ipovedenti. Si chiama Multiart ed è disponibile sugli store Apple e Android, in 170 Paesi e in 5 lingue, in una prima versione “beta” gratuita e ancora in fase di implementazione, e in versione premium, a 4,99 euro/mese, senza limiti per artisti, professionisti e creator digitali.
Multiart: l’app che trasforma i quadri in musica
“Vogliamo prendere per mano un bambino non vedente e portarlo agli Uffizi, o in qualsiasi museo, e far sì che possa ascoltare l’arte per la prima volta”, spiegano The DouglaS MortimerS, collettivo di artisti bresciani (tra musicisti, dj e producer, disegnatori e poeti) che ha ideato l’app, sviluppata grazie a programmatori e finanziatori lombardi. “L’obiettivo è rendere l’arte accessibile a tutti con un approccio moderno e intuitivo, democratizzare l’arte multimediale, rendendola interattiva per un pubblico globale”. Per farlo, hanno addestrato un algoritmo a tradurre opere di Leonardo da Vinci, van Gogh o Picasso in note musicali e melodie grazie ai colori. Ciascun utente avrà, inoltre, la possibilità di costruire la propria opera multimediale, combinando immagini e suoni.
Come funziona l’app Multiart
La funzionalità principale della app consente di catturare con la fotocamera dello smartphone una qualsiasi immagine (un paesaggio, una foto, un ritratto, un oggetto, un’opera d’arte famosa) e trasformarla in musica tramite un’associazione innovativa di colori e suoni. Ciascuna opera avrà la sua musica, unica e irripetibile: basta inquadrare l’immagine per attivare l’algoritmo e, in pochi secondi, si avrà la melodia corrispondente. È in fase di implementazione la modalità shuffle: ovvero, la possibilità di riarrangiare e remixare la musica creata ad hoc per una singola immagine. Sarà così possibile ascoltare la Gioconda in versione rock, jazz o funk, sulla base della stessa melodia.
Alla realizzazione della app Multiart hanno partecipato più di 50 artisti
Per il suo forte valore educativo, la versione gratuita dell’app è dedicata in particolare a non vedenti e ipovedenti e alle istituzioni educative che cercano d’integrare l’arte nei loro programmi didattici per stimolare creatività e apprendimento: la versione premium si rivolge, invece, a chiunque voglia esprimere la propria visione artistica o esplorare il mondo dell’arte multimediale in modo professionale. Alla sua realizzazione hanno partecipato più di 50 artisti, tra cui il maestro Edmondo Mosé Savio, direttore d’orchestra e già preparatore e direttore di coro per i concerti all’Arena di Verona della band Il Volo. Capofila della programmazione il project manager Paolo Baldassarre, che ha già sviluppato 24 app di successo tra cui Cibarius, Italy Padel Tour e Sovafis. Il coordinamento della sezione musicale e dei rapporti con la Siae è di Massimo Mitola, dj e producer milanese dal 2014 nel team del Mazoom Lab.
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