I laser di Robert Henke che hanno illuminato il Capodanno di Modena

Modena, appena eletta Capitale delle Media Arts dall’UNESCO e nominata città del 2023 da Artribune, ha invitato il performer a esibirsi in anteprima mondiale, per un fine anno che ha raccolto più di 5mila persone

Uno dei protagonisti della scena performativa berlinese è arrivato a Modena per festeggiare un Capodanno di spettacolo. Oltre cinquemila persone si sono riunite per assistere alla performance inedita in anteprima mondiale di Robert Henke, 20232024 Monolake laser show. Dopo la giustificata vittoria ai Best Awards 2023 di Artribunecome città italiana dell’anno, e fresca della nomina a Capitale delle Media Arts per UNESCO, la città emiliana si è messa in gran spolvero per proseguire la strada verso l’eccellenza.
Sentiero già iniziato con una serie di eventi di alta qualità, con alla multidisciplinarietà di Node e della novità dello SmartLife festival, che la scorsa edizione di settembre ha portato al Teatro Storchi un evento performativo dell’artista e compositore tedesco Carsten Nicolaj, conosciuto come Alva Noto

La performance di Robert Henke per il Capodanno di Modena

Con tredici laser che hanno illuminato largo Sant’Agostino creando differenti pattern, Robert Henke è tornato nella città della Ghirlandina, ospite di Node, committente del progetto. La performance eseguita direttamente in piazza dimostra che anche le media arts più sofisticate possono essere viatico culturale per un largo pubblico di non addetti ai lavori. Un’azione immersiva che ha rappresentato la prosecuzione del progetto realizzato al Centre Pompidou di Parigi, che ha unito assieme luce e suono in un connubio perfetto e virtuoso, in cui ogni istante era perfettamente calibrato, pur nella rappresentazione intermittente e nella percezione dissonante. Fasci di lucecontrollati da un software creato appositamente, posizionati davanti all’ingresso dei Musei Civici, hanno proiettato movimenti e suoni elettronici a diverse altezze contro il telone dell’ex ospedale S. Agostino, luogo in fase di riqualificazione e futura sede di contenitori culturali. Si è così creata un’ideale opera monumentale effimera, con figure geometriche, linee e cromatismi mobili, che sono andati a comporre un’enorme creazione spettacolare. Sessanta minuti al cardiopalma intervallati con un sound realizzato per l’occasione e numeri che viaggiavano in una sorta di enorme display. Tutto questo è durato fino allo scadere della mezzanotte, con un roboante conto alla rovescia come climax finale. Entusiaste le parole del sindaco Muzzarelli a fine spettacolo: “Siamo la città delle Media Arts“. Come dargli torto.     

Francesca Baboni

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Francesca Baboni

Francesca Baboni

Francesca Baboni vive a Correggio (Re). Laureata in Lettere Classiche con indirizzo storico-artistico all'Università di Bologna, è critico d'arte, storico dell'arte e curatrice indipendente. Da diversi anni cura per spazi privati ed istituzionali mostre personali e collettive di artisti contemporanei,…

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