“Benvenuti nell’era dello spatial computing”, così il sito di Apple annuncia l’arrivo dei suoi nuovi visori Apple Vision Pro. All’apparenza sembrano maschere per lo sci, ma sono l’evoluzione degli smartphone e dei pc.
Alcuni video rilasciati dall’azienda di Cupertino, ne rivelano ora il funzionamento, aprendo scenari dai molteplici risvolti.
Come funzionano gli Apple Vision Pro
Indossando gli Apple Vision Pro, si ha la visione completa dell’ambiente esterno, ma in più si apre una schermata simile a quella di un processore Apple, con tutte le app a disposizione: si tratta di VisionOS, il primo sistema operativo spaziale. Per navigare si utilizzano gli occhi, mentre con il movimento delle mani si selezionano le icone e si scrollano i contenuti. Attraverso comandi vocali si possono invece effettuare ricerche.
Le immagini possono essere poste in primo piano o sullo sfondo, lasciando all’utilizzatore la facoltà di concentrarsi o meno sui contenuti virtuali o reali. La sensazione è comunque quella di un’interfaccia fisicamente reale nelle figure e nei suoni: fotografie, video, film, videogiochi, FaceTime, e contenuti web possono essere fruiti anche in 3d e a 360°.
Tuttavia, Apple sostiene che fondamentale sia il fatto che i visori non isolino gli individui dagli altri: si possono vedere le persone che ci sono attorno e loro, possono intravederci dallo schermo dei grandi occhiali.
Critiche agli Apple Vision Pro
Gli Apple Vision Pro sono stati lanciati negli USA lo scorso 2 febbraio al prezzo di 3.499 dollari e arriveranno anche in Europa entro la fine dell’anno.
La sensazione è che, nonostante Apple promuova i suoi nuovi visori come uno strumento utile a distogliere l’umanità dagli schermi di pc e smartphone, superando così il fenomeno dello smombie, l’effetto sia ancor più deleterio.
Già il web pullula di video che vedono gli utilizzatori di Apple Vision Pro aggirarsi come dei veri e propri sonnambuli che, talmente rapiti dalla realtà virtuale, non percepiscono quella fisica attorno a loro.
Roberta Pisa
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