Intelligenza artificiale e fotografia di moda. L’esempio dell’artista Alina Gross
Sempre più artisti fanno uso dell'Intelligenza Artificiale, soprattutto nella fotografia. Un esempio è Alina Gross, che nel suo più recente progetto in mostra a Photovogue 2023 ha unito fotografia digitale e AI
Per più di un secolo la fotografia ha alimentato l’industria della moda e, allo stesso tempo, ne è stata arricchita, creando un connubio economico e artistico. Oggi, invece, osserviamo immagini perfettamente realistiche che non sono mai state scattate, oppure modelli e abiti che non esistono. Questo accade grazie all’integrazione dell‘intelligenza artificiale generativa nei processi creativi. Infatti, nel mondo della moda e delle arti visive, fotografi e art director stanno sperimentando con successo l’utilizzo di algoritmi e modelli di apprendimento automatico per generare immagini uniche. L’impatto di questo sviluppo tecnologico apre molteplici possibilità, sia per quanto riguarda la produzione che per quanto riguarda la fruizione, lasciando spazio a strade da esplorare.
L’IA nelle campagne di moda
Un grande nome che spicca tra gli innovatori è senza dubbio l’art director Nick Knight. Con il suo SHOWstudio, un vero e proprio laboratorio di sperimentazione visiva, Knight sta contribuendo a spostare i confini della tradizionale definizione di fotografia attraverso le sperimentazioni creative con software di AI generativa. Un esempio è lo short film “Reality Inverse” realizzato per Maison Margiela e proiettato alla Serpentine Gallery di Londra nel 2019. Il video tratta una conversazione visiva tra il direttore creativo John Galliano e Nick Knight, dove la sperimentazione fa da padrona tra immagini generate da intelligenza artificiale, uso di lenti invertite e la possibilità di far immergere gli spettatori a 360 gradi, grazie a dispositivi e visori di Virtual Reality come l’Oculus Go, che permette a chi osserva di muoversi liberamente nel video con un movimento della testa sfumando sempre più i confini tra realtà e immaginazione.
Chi è l’artista e fotografa Alina Gross
Anche l’editoria di moda sperimenta l’intelligenza artificiale generativa. La pubblicazione di Cosmopolitan India, in occasione del suo 27esimo anniversario, si è dedicata proprio a questa. L’editor-in-chief Pratishtha Dobhal spiega: “Come disse Picasso, tutto ciò che si può immaginare è reale, e aveva ragione. L’intelligenza artificiale e la sua rivoluzionaria incursione nell’arte aprono la strada ai creatori di tutto il mondo per costruire qualcosa di illimitato, dirompente e senza precedenti”. Per questa pubblicazione di Cosmopolitan India, sette artisti che hanno sperimentato con l’AI condividono la propria visione e discutono l’ascesa di questa forma d’arte e le sue critiche. Tra di loro spicca Alina Gross. Artista e fotografa di origine ucraina con base a Bochum (Germania), esordisce nel mondo della moda come modella e proprio da questa esperienza inizia ad interessarsi alla fotografia. Nei primi anni 2000, Gross iniziò diverse collaborazioni e seguirono i primi lavori per i musei KunstKlub K21 e Kunstsammlung NRW, e un corso di studi in design della comunicazione presso l’Università di Wuppertal concluso nel 2006 con un diploma in design della fotografia. I suoi lavori abbracciano diversi stili, spaziando da arte figurativa e astratta, fino a still life e ritratti. Alina Gross è riconosciuta per uno stile fotografico vivace e suggestivo che cattura dettagli del corpo femminile ed elementi naturali e floreali, caratterizzati da colori vibranti e decisi. Ha esposto le sue opere in numerose mostre internazionali e collaborazioni con Maison di moda tra cui Schiaparelli per la collezione ready-to-wear autunno 2023, d’ispirazione iper-glamour e caratterizzata da accessori come la Face Bag, la Schiap-Bag e bijoux dai toni teatrali con gigli dorati e gusci d’ostrica. Altre produzioni in ambito fashion includono pubblicazioni come “The Blossom Issue” di Vogue Portogallo, datata marzo 2024, per cui ha collaborato come first image photographer e art director.
Fotografia ed IA a PhotoVogue 2023
Alina Gross ha anche partecipato a Photovogue 2023, rassegna di quattro giorni incentrata sul tema dell’uso dell’intelligenza artificiale nella creazione di immagini artistiche. Durante il festival, è stata presentata la mostra “What Makes Us Human? Image in the Age of AI”, dove sono state esposte opere di 13 artisti che hanno evidenziato la profonda integrazione tra tecnologia e creatività umana, incoraggiando una riflessione sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale nella ridefinizione dell’arte. Per realizzare le opere esposte a Photovogue, Alina si è avvalsa di Midjourney, un software di intelligenza artificiale generativa. Secondo l’artista, il risultato finale rappresenta un’estensione significativa del suo lavoro fotografico. Infatti, Gross considera le immagini generate con Midjourney come un lavoro di co-creazione tra la fotografia e l’intelligenza artificiale. Nella realizzazione delle sue opere, ha utilizzato prompt specifici per generare immagini che si integrassero perfettamente con il suo caratteristico stile immaginativo. L’evoluzione costante della tecnologia potrebbe portare gli algoritmi di intelligenza artificiale a diventare sempre più sofisticati e autonomi nella creazione artistica – come d’altronde stiamo già notando con numerose piattaforme di IA generativa. Dunque, questo scenario condurrebbe all’emergere di nuove forme d’arte generate esclusivamente dall’IA, sollevando interrogativi etici sulla natura delle tecnologie intelligenti generative. E altri sul copyright delle immagini, evidenziati nel caso di settembre 2022 quando un’opera generata da intelligenza artificiale ha vinto una competizione alla fiera statale del Colorado. L’artista Jason M. Allen ha ricevuto il premio con un’opera manipolata digitalmente tramite il software Midjourney. La discussione non verte tanto sulla creazione dell’opera, piuttosto sull’autorialità, mettendo in dubbio la legittimità della partecipazione al concorso a causa dell’uso dell’intelligenza artificiale. Questo è ancora più evidente dopo che l’Ufficio per il copyright degli Stati Uniti ha stabilito che l’opera non può essere protetta dal diritto d’autore. Allora, l’Intelligenza Artificiale va considerata come un semplice strumento oppure ha il potenziale per essere autonoma? È un’estensione della mano degli artisti, fashion designer, art director o si affiancherà alle loro teste? Il dibattito è aperto.
Lara Gastaldi
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