È piuttosto viva la discussione su come e a quale scopo l’arte debba essere conservata e restaurata, come dimostrano il dibattito iniziato da Luigi Prestinenza Puglisi su Artribune nel 2023 e i numerosi articoli apparsi nel 2024 sulla stampa generalista. Il tema è invece poco affrontato nell’industria del videogioco, dove eppure non c’è settimana in cui non vengano annunciati remaster e remake, operazioni che sottintendono spesso idee contraddittorie su cosa sia un rifacimento e cosa sia un restauro e che hanno approcci teorici a volte diversissimi, tra cui proveremo a fare ordine.
Queste pratiche non sono tra l’altro alternative a iniziative di conservazione delle macchine e dei supporti originali, che spesso hanno caratteristiche non simulabili. È una questione ulteriormente sottovalutata, ma un incontro sul tema (“Save and Continue? Tra conservazione e retrogaming”) si è tenuto il 1 novembre a Trieste nell’ambito dell’edizione 2024 degli IVIPRO Days, evento annuale dell’associazione Italian Videogame Program.
Resident Evil 4 HD Project
Il remastering videoludico richiama i processi di cinema e musica in cui dai materiali originali, magari restaurati, si ricava una “copia master” più fedele o a risoluzione maggiore. A volte l’opera viene anche ritoccata, procedura comune nel remastering videoludico, che è realizzato per aggiornare i videogiochi a nuovi standard con quasi sempre un almeno parziale rifacimento della parte audiovisiva e spesso cambiamenti anche nelle meccaniche ludiche. Il confine tra remaster e rifacimento è tanto labile che Wizardry: Proving Grounds of the Mad Overlord di Digital Eclipse (2024) è realizzato con questa logica ma è presentato come un remake. Pur implicando rifacimenti, particolarmente prossimo al concetto tradizionale di remaster è Resident Evil 4 HD Project, una modifica (mod) amatoriale di Albert Marin Garau e Cris Morales per Resident Evil 4 di Capcom. Per Resident Evil 4 HD Project furono quando possibile recuperati i riferimenti visivi originali usati per il videogioco, rintracciandoli in Europa e fotografandoli per ottenerne versioni ad alta risoluzione.
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Quake II
Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc scrisse che “restaurare un edificio non significa mantenerlo, ripararlo o rifarlo, ma riportarlo a una condizione di compiutezza che potrebbe non essere mai esistita in un dato momento”. È l’approccio del remaster di Quake II (2023) realizzato da Nightdive Studios. Il remaster include il gioco e le espansioni originali, un nuovo episodio, la versione per Nintendo 64 e una raccolta con materiali di sviluppo e prototipi. Inoltre, supporta alte risoluzioni, ha modelli 3D rielaborati in modo coerente con lo stile originale, animazioni riviste e audio ed effetti di illuminazione arricchiti. È stato svolto anche un vero e proprio lavoro di completamento, visto come funzionale al compimento di quello che l’opera originale doveva ma non è potuta essere. I nemici sono capaci di decisioni più coerenti con la situazione e in alcuni casi hanno nuovi attacchi che erano stati progettati ma non implementati. E sono state completate e aggiunte parti di livello rimaste incompiute ma preservate nei file del gioco.
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Llamasoft: The Jeff Minter Story
La Gold Master Series di Digital Eclipse è una serie di “musei giocabili” sulla storia del videogioco iniziata con The Making of Karateka e continuata con Llamasoft: The Jeff Minter Story sullo sviluppatore britannico Jeff Minter. Sono raccolte che propongono vecchi videogiochi in versioni il più possibile fedeli alle originali contestualizzandoli all’interno di percorsi tematici e cronologici arricchiti da video, dichiarazioni e documenti. Diretta dal critico Chris Kohler, la Gold Master Series porta nel videogioco la prospettiva di Cesare Brandi per cui “anche il restauro è critica”, perché essa comprende “tutti i procedimenti che assicurino e conservino l’opera senza manomissioni e senza aggiunte, alla cultura del futuro”. Il prossimo episodio della Gold Master Series, Tetris Forever, racconterà Tetris e sarà disponibile dal 12 novembre. Ma è considerabile parte della serie anche Atari 50: The Anniversary Collection, che ha tra l’altro ricevuto da poco un’espansione, The Wider World of Atari, e l’8 novembre ne riceverà un’altra, The First Console Wardedicata alla rivalità tra Atari e Mattel.
Another Code: Recollection
Il videogioco è visto come un prodotto tecnologico condannato a diventare rapidamente obsoleto. Nei remake, un’opera che magari è ancora perfettamente giocabile sulle macchine attuali viene comunque ricostruita interamente (o quasi) allo scopo di adeguarla alle nuove tecnologie e ai nuovi gusti, anche modificandone direzione creativa e artistica. Il recente remake di Until Dawn sviluppato da Ballistic Moon per PlayStation 5 rinuncia alle inquadrature parzialmente prestabilite che davano al gioco originale il suo tono cinematografico e orrorifico. Another Code: Recollection di Arc System Works per Nintendo Switch unisce i remake di Another Code: Two Memories di Cing e Nintendo (2005) per la console portatile Nintendo DS e del suo sequel Another Code: R – A Journey into Lost Memories(2009) per Wii. Le due opere diventano un unico videogioco con un’unica direzione artistica e parti aggiuntive e vengono private delle meccaniche permesse dai diversi sistemi di controllo delle due console. Spesso, per esempio nel caso di Until Dawn, i remake sono però almeno occasione per aggiungere opzioni di accessibilità.
Final Fantasy VII Rebirth
Square Enix sta ricreando l’iconico Final Fantasy VII del 1997 espandendolo in una serie di remake in costante dialogo con l’opera originale e con la sua ricezione. Si parla in questi casi di “reimagining”. Alla fine del primo episodio, Final Fantasy VII Remake (2020), il gruppo di protagonisti sconfigge i “guardiani del destino”, rappresentazione dei fan che si oppongono a ogni cambiamento della storia rispetto a quella originale. Con questa vittoria i personaggi di Final Fantasy VII Remake, e i suoi sviluppatori, guadagnano simbolicamente il diritto di tradire il videogioco del 1997. Dopo l’espansione Episode Intermission (2021) il percorso è continuato nel 2024 con Final Fantasy VII Rebirth per PlayStation 5. Come nel gioco originale i protagonisti si trovano nel grande mondo aperto fuori dall’asfissiante città da cui sono fuggiti, ma stavolta lo esplorano con più libertà secondo le regole odierne dei videogiochi open-world.
Matteo Lupetti
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