Quando l’Intelligenza Artificiale non basta. Michele Giannasi a Torino
Luoghi suggestivi e Intelligenze Artificiali non sempre sono sufficienti per far sì che una mostra risulti davvero efficace. È questo il caso di Michele Giannasi e del suo ultimo intervento al Mercato Centrale di Torino
Lo scorso 25 settembre lo spazio torinese delle Antiche Ghiacciaie ha aperto le porte al pubblico per invitarlo alla visione di Clash, Triumph, Decadence, la nuova esposizione dell’artista multimediale Michele Giannasi. Seppure sul sito ufficiale del Mercato Centrale di Torino si parli di “mostra rivoluzionaria”, di “installazione site-specific” e di “un capolavoro unico nel suo genere”, l’esposizione non convince del tutto. E sicuramente le aspettative create attraverso una comunicazione sensazionalistica hanno giocato un ruolo importante sulla valutazione della mostra, evidenziando di riflesso i rischi che si possono correre nell’adottare espedienti simili. Ma andiamo con ordine.
Chi è Michele Giannasi
Classe 1971, Michele Giannasi coltiva i propri interessi nelle arti visive dapprima frequentando l’Istituto Statale d’Arte di Urbino – dove si diplomerà in Cinema di Animazione –, e successivamente il DAMS di Bologna. Particolarmente appassionato di nuove tecnologie, e in modo specifico dell’interazione uomo-macchina, dalla metà degli anni ‘90 Giannasi persegue lo studio di quelle discipline a cavallo tra design e tecnologie lavorando per numerose aziende e multinazionali. Sempre più incuriosito dalle potenzialità del connubio fra Intelligenze Artificiali e approcci esplicitamente più genuini al fare artistico, nel 2023 Giannasi decide di intraprendere una carriera artistica e di mettersi in gioco attraverso la divulgazione della propria ricerca.
Reduce dalla mostra personale Disegni giovanili e Digital Twins, realizzata lo scorso anno presso il Palazzo Bracci Pagani di Fano, adesso è la volta di un altro luogo speciale come le Antiche Ghiacciaie collocate nel piano interrato del Mercato Centrale di Torino. Ciononostante non mancano le perplessità.
La mostra di Michele Giannasi alle Antiche Ghiacciaie di Torino
Allestita all’interno di una delle due strutture ipogee delle Antiche Ghiacciaie, la mostra di Michele Giannasi nasce proprio da lì e da tutta una serie di riflessioni fatte in relazione a quel luogo così caratteristico e immaginifico: in primis sulle volte della struttura, i cui mattoni – a detta dell’artista –, esaltano la sensazione di assistere alla manifestazione di un graffito/affresco che prende vita.
A metà strada fra un bunker e una caverna, lo spazio espositivo non può che dialogare molto bene con l’opera che, di fatto, attraversa concettualmente diversi millenni della civiltà umana; anche se, a volerla dire tutta, la suggestività della location fa sol di suo il 90% di qualunque progetto si possa realizzare al suo interno.
Di cosa tratta Clash, Triumph, Decadence
Visitabile fino al 3 novembre, Clash, Triumph, Decadence si compone di una videoinstallazione eponima che, dividendosi in tre frammenti distinti, occupa le pareti dell’intero spazio. Al centro dell’opera vi è il genere umano che, dalla preistoria fino a un futuro lontano ma non troppo fantasioso, compie un viaggio perpetuo nel quale rivela continuamente la propria natura creatrice e distruttrice allo stesso tempo. Realizzata in collaborazione con il Creative Technologist e Product Designer Nico Angelone, l’opera si è valsa anche di un’Intelligenza Artificiale addestrata per riconoscere e intervenire graficamente sui corpi dei ballerini e delle ballerine presenti nei video. Una sorta di tableaux vivants messi in scena per raccontare evoluzioni e perseveranze della nostra specie senza offrire però sguardi capaci di andare oltre quanto descritto dal titolo (ovvero i concetti di conflitto, trionfo e decadenza). E se nel complesso l’opera può avere obbiettivamente una sua forza formale, purtroppo non si può dire lo stesso dell’aspetto concettuale. Alquanto didascalico e ridondante, il lavoro sembra infatti fermarsi soltanto alla superficie facendo espressamente leva sulla spettacolarità della tecnologia adoperata nonché dell’ambiente stesso.
Considerazioni finali sulla mostra di Michele Giannasi
L’utilizzo che inoltre viene fatto dell’Intelligenza Artificiale sembra soltanto propedeutica all’esaltazione di quell’estetica particolare (fatta di continue metamorfosi anatomiche al limite dell’horror) che, diciamocelo pure, ha già cominciato a stufare.
Nonostante qualche ingenuità, l’esposizione riesce comunque a fornire spunti interessanti per speculazioni su più fronti. Non per ultimo quello sull’uso di una certa terminologia che, ad esempio, descrive l’opera come site-specific portandoci a riflettere sui limiti entro i quali effettivamente si possa considerare site-specific un video che, oltre a essere estremamente versatile per sua stessa natura, prevede anche esposizioni future e in contesti diversi.
Al netto di tutto ciò Clash, Triumph, Decadence merita comunque di essere fruita, se non altro per comprendere una volta e per tutte che, per essere tale, la vera innovazione deve prima passare dall’abbandono dei cliché.
Valerio Veneruso
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