L’arte entra nei videogiochi. Net art, musei e molto altro nelle novità di febbraio 2025
Le novità nel mondo dei videogiochi ci chiedono se gli esseri umani sono macchine oppure prendono in giro il mondo dell’arte… E lo sapevate che il vostro abbonamento Netflix include dei videogiochi?
![L’arte entra nei videogiochi. Net art, musei e molto altro nelle novità di febbraio 2025](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/citizen-sleeper-2-starward-vector-di-jump-over-the-age-e-fellow-traveller-immagine-per-la-copertina-1024x573.jpg)
Nel suo spazio mensile dedicato alle recensioni di videogiochi, Artribune parla stavolta di un estratto dal remake di un’importante opera di net art (A Butterfly), di due opere che raccontano il rapporto tra essere umano e macchina (Citizen Sleeper 2: Starward Vector e la raccolta Gli esseri umani sono macchine?), di una parodia del mondo dell’arte realizzata nello stile del videogioco Doom (DOOM: The Gallery Experience) e di un videogioco che trovate all’interno del vostro abbonamento Netflix (Monument Valley 3).
Matteo Lupetti
![A Butterfly di Nathalie Lawhead](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/1-a-butterfly-di-nathalie-lawhead.jpg)
1. A Butterfly
Nathalie “alienmelon” Lawhead viene dalla net art, e la sua opera richiama spesso l’internet e in generale l’informatica degli Anni ‘90. Nei suoi videogiochi, nel suo blog, nel suo programma per realizzare e stampare zine (piccole riviste amatoriali) Electric Zine Maker (2021) e persino nelle pagine in cui presenta le sue opere, Lawhead cerca continuamente di rievocare lo spirito di quell’era del web. Il suo Everything is Going to Be OK (2017), una raccolta di vignette interattive che discutono il concetto di potere, è tra l’altro parte della collezione permanente del Museum of Modern Art di New York. Lawhead sta ora lavorando al rifacimento di una sua opera precedente, Blue Suburbia (1999-2005), creata in collaborazione con la madre Milena Lawhead e pensata come un sito web esplorabile che veniva aggiornato nel tempo. A Butterfly, disponibile anche come opera a sé stante, fa parte di questo nuovo Blue Suburbia, che espanderà i temi personali e famigliari dell’originale all’esperienza di Lawhead dopo la violenza sessuale subita da parte del compositore Jeremy Soule e la pubblicazione sulla testata Kotaku di un articolo dai toni sensazionalistici sullo stupro. A Butterfly è una breve poesia interattiva costruita alternando sezioni ambientate in un surreale mondo 3D, un deserto cosparso di scheletri giganti esplorabile volando, a vignette interattive realizzate nel tipico stile di Lawhead. Si parla di lutto, della sua elaborazione e di metamorfosi. A Butterfly di Nathalie Lawhead è disponibile per Windows.
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![Citizen Sleeper 2 Starward Vector di Jump Over The Age e Fellow Traveller](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/2-citizen-sleeper-2-starward-vector-di-jump-over-the-age-e-fellow-traveller.jpg)
2. Citizen Sleeper 2: Starward Vector
Il personaggio principale di Citizen Sleeper 2: Starward Vector deve sopravvivere nei margini incolti di un futuro capitalismo fantascientifico e catastrofico, muovendosi da un insediamento all’altro, svolgendo lavoretti e compiendo pericolose missioni nello spazio insieme all’equipaggio della sua piccola astronave. È in fuga, il suo corpo artificiale lo tradisce, non gli sembra appartenergli, e nella precarietà delle sue condizioni ogni fallimento può degenerare e portare a conseguenze e danni permanenti. Citizen Sleeper 2: Starward Vector è una continua lotta contro l’entropia. La serie Citizen Sleeper di Gareth Damian Martin (con disegni di Guillaume Singelin e musica di Amos Roddy) parte da Il fungo alla fine del mondo. La possibilità di vivere nelle rovine del capitalismo dell’antropologa Anna Lowenhaupt Tsing (Keller, 2021). E pure Citizen Sleeper 2: Starward Vector cerca di costruire la sua nicchia nell’attuale tardo capitalismo. Vuole riformare il videogioco di ruolo fuori dall’influenza diretta dell’antenato cartaceo Dungeons & Dragon, ma si pone comunque nella sua tradizione, legata all’ideologia capitalista e imperialista e sorta dagli wargame, le simulazioni belliche. Si porta quindi ancora dietro i modi di rappresentare il reale di questa tradizione, gli scopi per cui sono stati sviluppati i suoi sistemi e “quali di questi scopi iniziali serpeggiano ancora oggi sotto la superficie” per citare James Bridle (da Nuova era oscura, Nero, 2019).
Citizen Sleeper 2: Starward Vector di Jump Over The Age e Fellow Traveller è disponibile per Windows, Mac, Nintendo Switch, PlayStation 5, Xbox Series S e X ed è incluso negli abbonamenti Game Pass di Microsoft.
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![DOOM The Gallery Experience di Filippo Meozzi e Liam Stone](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/3-doom-the-gallery-experience-di-filippo-meozzi-e-liam-stone.jpg)
3. DOOM: The Gallery Experience
Nell’arte contemporanea che si appropria del videogioco esiste una piccola tradizione di “Museum Shooters”, opere che usano il linguaggio dei videogiochi di sparatorie con visuale in soggettiva (i cosiddetti sparatutto in prima persona) ma li collocano in gallerie e musei. Come Museum Meltdown (Palle Torsson, Tobias Bernstrup, 1996), sviluppato come modifica (mod) dello sparatutto Duke Nukem 3D (3D Realms, FormGen, 1996) e ambientato nel museo d’arte moderna di ARKEN a Ishøj, Danimarca. A questa tradizione si ricollega DOOM: The Gallery Experience, che ricrea (non si tratta in questo caso di una modifica del gioco originale) il primo livello di Doom (id Software, 1993) trasformandolo in un museod’arte. Siamo all’inaugurazione della galleria, in sottofondo suona la Suite n. 1 in Sol Maggiore di Johann Sebastian Bach e ci aggiriamo armati non di pistola ma di calice di vino alla ricerca di stuzzichini al formaggio e denaro da spendere al gift shop, in una parodia dei vernissage delle mostre d’arte. Ma, nonostante l’intento parodico, DOOM: The Gallery Experience dà effettivamente l’opportunità di incontrare seppur virtualmente opere d’arte della storia mondiale, dall’Antico Egitto al Giappone dei periodi Azuchi-Momoyama e Edo passando attraverso Antica Grecia e Rinascimento (più alcuni segreti da scoprire). Le sale di questa galleria videoludica sono infatti affollate di lavori provenienti dallo statunitense Metropolitan Museum of Art di New York, e interagendoci possiamo anche raggiungere la loro scheda sul sito del museo.
DOOM: The Gallery Experience di Filippo Meozzi e Liam Stone è disponibile gratuitamente sulle piattaforme Newgrounds e itch.io e può essere giocato direttamente sul browser internet.
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![CICLI di Fabrizio Venerandi da Gli esseri umani sono macchine](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/4-cicli-di-fabrizio-venerandi-da-gli-esseri-umani-sono-macchine.jpg)
4. Gli esseri umani sono macchine?
Gli esseri umani sono macchine? è una raccolta di tre videogiochi nata all’interno della mailing list di LEI – Letteratura Elettronica Italia e sviluppata con Ren’Py, software per creare quei racconti illustrati e interattivi a bivi chiamati visual novel. Ci hanno lavorato tre dei più importanti autori italiani di “letteratura elettronica”: Roberto Gilli, sviluppatore tra le altre cose di The Game – The Balkan Route (2022), Enrico Colombini, autore di Avventura nel castello(1982), cioè della prima avventura testuale italiana, e Fabrizio Venerandi, curatore del recente Manuale di letteratura elettronica (Argo Libri, 2024) e coautore della prima avventura testuale multiutente italiana, Necronomicon (1990). Un MUD, in sostanza un videogioco di ruolo solo testuale da giocare online in un mondo condiviso con altre persone. L’antologia si ispira ai film collettivi italiani, a episodi, come Gilli ha spiegato parlando con gli altri autori e la storica di letteratura elettronica Roberta Iadevaia in un incontro online organizzato da LEI. Ognuno di loro ha lavorato indipendentemente sul suo videogioco, ragionando (e a volte girando intorno) a un unico tema comune: il rapporto tra essere umano e macchina o, come dice il titolo, se l’essere umano può essere considerato una macchina. I tre videogiochi danno l’occasione di sviluppare e seguire la nostra risposta a questo interrogativo, ma da Gli esseri umani sono macchine? emerge che sicuramente le macchine immaginate da questi tre autori sono molto simili agli esseri umani.
Gli esseri umani sono macchine? è disponibile gratuitamente per computer Windows, Linux e Mac su itch.io.
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![Monument Valley e Monument Valley 2 di Ustwo Games e Monument Valley 3 di Ustwo Games e Netflix](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/5-monument-valley-e-monument-valley-2-di-ustwo-games-e-monument-valley-3-di-ustwo-games-e-netflix.jpg)
5. Monument Valley 3
Monument Valley di Ustwo Games rappresentava nel 2014 uno dei più compiuti tentativi di vendere videogiochi premium, a pagamento, pensati per i touchscreen di smartphone e tablet. Il gioco venne venduto a un piccolo prezzo che dava accesso a tutti i suoi contenuti iniziali, e poi arrivarono due espansioni a pagamento. In modo simile venne rilasciatoMonument Valley 2 (2017) poi ampliato con il livello gratuito The Lost Forest (2021). Opere come queste non potrebbero più essere realizzate oggi, con la scena del videogioco per dispositivi mobili dominata da videogiochi gratuiti da scaricare e installare (uno dei termini usati è free-to-play), continuamente aggiornati con sempre nuovi e spesso piccoli contenuti aggiuntivi da comprare tramite le cosiddette microtransazioni. Per questo, Monument Valley 3 fa parte degli abbonamenti Netflix, e nel 2025 riceverà periodici aggiornamenti con livelli extra. Le persone abbonate a Netflix possono aprire l’app della piattaforma, selezionare la scheda Giochi e trovare un crescente catalogo di videogiochi, alcuni realizzati in esclusiva e prodotti da Netflix stessa, come Monument Valley 3, e spesso basati sulle serie più note del servizio di streaming. I videogiochi della serie Monument Valley consistono in serie di livelli in cui dobbiamo interagire con architetture e realizzare inganni prospettici spesso esplicitamente ispirati all’arte di M.C. Escher per creare percorsi attraversabili dai personaggi principali. Più che puzzle, sono opere di graphic design e animazione gamificate.
Monument Valley 3 di Ustwo Games e Netflix è disponibile per dispositivi mobili Android e iOS come parte, appunto, dell’abbonamento Netflix.
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