
Il titolo dell’ultima personale di Armin Boehm (Aachen, 1972; vive a Berlino), Chiffon rouge, è tratto dal romanzo di Ernst Jünger del 1939, Auf den Marmorklippen (Sulle scogliere di marmo), che descrive la caduta di una comunità intellettualmente e tecnicamente avanzata, a causa di caratteri sociali insiti quali la discontinuità e la vulnerabilità. Boehm rende proprio il racconto letterario come se fosse veggenza, dipingendo le attitudini di discontinuità e vulnerabilità oniricamente, tra figurazione e simbolismo. Fulmini, villaggi, elementi naturali, ma anche città e antri urbani affidano alla tela una speranza prospettica vana. Demandando al timbro del colore e alla sua consistenza visioni cubiste di mondi finiti.
Ginevra Bria
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fino al 4 maggio 2011
Armin Boehm – Chiffon rougewww.francescaminini.it
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