La fotografia di Simone Bergantini (Velletri, Roma, 1977; vive a Torino) non tenta di impostare un punto di vista accessibile, si smarca dall’equivoco dell’oggettività per imporre finalmente il solo sguardo possibile sulla realtà: quello dell’artista. Alla CO2 di Giorgio Galotti, le opere proposte sono macchine della rappresentazione dagli ingranaggi d’acciaio. Se Caravaggio azzera lo spazio della tela per inscenare il teatro della (sua) vita, così Bergantini cala i soggetti in una dimensione di nero fumo, viola la pellicola con abrasioni e interventi chimici, molto novecenteschi, per sciogliere l’illusione prospettica e riportare la lastra fotografica sul piano verticale della retina.
Luca Labanca
Roma // fino al 18 giugno 2011
Simone Bergantini – Alphabet
www.co2gallery.com
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