Come prima, più di prima
Non l’amore nelle canzoni, ma la crudeltà e l’atrocità umane, oggi turpi come e più che ai tempi della Passione per eccellenza della cultura occidentale. Al Madre di Napoli, fino al 4 luglio, la Via Crucis rieditata secondo lo sguardo pittorico di Rachel Howard. Se non a Pasqua, quando?
Flussi di colore e luce levitanti nello spazio metafisico della Chiesa di Donnaregina, mai (dalla personale di Bob Wilson nel 2007) così ben esperita nelle sue possibilità di allestimento e atmosfera. I “quasi monocromi” di Rachel Howard (Easington, 1969) sono oro colato di luminosità, che sfidano la pesante consistenza industriale dei pigmenti adoperati e a stento interrotta, anzi enfatizzata, da esigue venature contrastanti – spesso simbolicamente sanguigne – e dall’alterno sciogliersi e addensarsi della forma.
La pittura analitica di Ryman, Richter e Olivieri è consapevolmente dietro l’angolo, ma l’attitudine riflessiva dell’indagine su percezione e linguaggio è piegata all’esigenza di lenta meditazione empatica sull’eterno ricorrere della crudeltà umana. Spettri così grevi da poterne solo sostenere l’evaporata evocazione.
Diana Gianquitto
Napoli // fino al 4 luglio 2011
Rachel Howard – Via Dolorosa
a cura di Mario Codognato
www.museomadre.it
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