La serie di mostre intitolata Contemporanea prevede che periodicamente un giovane artista conosciuto anche a livello internazionale sia invitato a presentare le sue opere al Mart di Rovereto. Fa parte di questo programma la mostra di Alessandro Roma (Milano, 1977) e, in questo caso, le opere scelte sono cinque collage, tre sculture e due bassorilievi in gesso.
L’artista non è però stato invitato solo a presentare nello spazio del museo le sue opere – tutte recenti e progettate per l’occasione – ma anche a confrontarsi con la collezione permanente, che in questo periodo è proposta attraverso nuovi percorsi. L’esposizione curata da Giorgio Verzotti è infatti la prima personale ospitata nello spazio della collezione, una collezione museale tanto importante che l’impegno mostrato è leggibile nella complessità dei lavori presentati.Pittura e scultura sono portate al limite del loro linguaggio specifico. Il riferimento e il filo rosso della mostra è la natura, ma intesa come paesaggio in se stesso che si è staccato proprio del concetto generale di natura.
Il paesaggio diventa così l’oggetto dei collage, similmente all’humus che si forma per stratificazioni. In Ho il vago ricordo di essermi lasciato trascinare, realizzato a olio, smalto, organza e collage, siamo di fronte a una rappresentazione cha ha completamente abbandonato il supporto della tela per scegliere la carta, al fine di garantire una maggior libertà nell’ideazione dell’opera.
Anche negli altri quattro collage il procedimento è identico. Il paesaggio è in uno stato di equilibrio tra artificiale e naturale e gioca la sua carta vincente attraverso la tensione percettiva che ricorda le rappresentazioni della natura realizzate dalle avanguardie del primo Novecento. Sono opere che hanno anche nei titoli una loro forza e che nascono da quegli strani universi letterari creati da Giorgio Manganelli e frequentati da Alessandro Roma; procedono per accumulazione di senso, sia visivo che semantico.
Alcune opere di artisti importanti del Novecento della collezione del museo sono state fonte d’ispirazione. La scelta, secondo l’attuale interesse dell’artista, è caduta solo su pochi lavori, quelli in cui il soggetto-paesaggio gli sembrava più interessante. Il paesaggio rappresentato non è però leggibile con i consueti codici, ma proviene da un loro stravolgimento: la proposta è quella di un paesaggio “trasognato”. In opere come Questa cascata pare una prova di forza per la natura e Veramente il luogo ha qualcosa di originario, c’è da chiedersi se siano ancora da ritenere “quadri” o invece superfici su cui si misura la forza di un pensiero e di un’idea.
Un discorso simile si può fare a proposito delle sculture presentate. Proprio per la loro caratteristica inedita nella storia plastica, sollecitano una domanda: da quale immaginario provengono? Ma la scelta tecnica e i materiali usati – come la resina, il poliuretano e lo smalto resina per Queste acque non impareranno nulla sull’umano – forse contengono già la risposta.
Il processo decostruttivo della pittura di paesaggio è l’obiettivo di questa mostra. E conduce a nuovi scenari e a inediti modelli espressivi.
Claudio Cucco
dal 12 febbraio al 12 giugno 2011
Alessandro Roma – Humus
a cura di Giorgio Verzotti
MART
Corso Bettini, 43 – 38068 Rovereto (TN)
Orario: da martedì a domenica ore 10-18; venerdì ore 10-21
Ingresso: intero € 10; ridotto € 7
Catalogo. Silvana Editoriale
Info: tel. 800397760; [email protected]; www.mart.trento.it
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