Il rosso, il nero e il grigio di Julius
Immagini, pietre, polveri, piante e naturalmente loudspeaker. È “Gray Music #1”, l’insieme di paesaggi visivi e sonori di Rolf Julius che continuano a vibrare anche dopo la sua morte. A distanza di dieci anni, la quarta personale a Torino. Da e/static, fino al 16 luglio.
Se per Rolf Julius (Wilhelmshaven, 1939-2011) il nero rappresentava la stasi e la morte, e il rosso l’energia e la vitalità, il grigio è il colore della musica. Poiché è fatta di rumori che rimangono dopo che la composizione è stata rimossa; perché il grigio include tutte le sfumature, le immagini e le sonorità. L’intima retrospettiva raccoglie le prime esperienze del tedesco, come le serie di disegni realizzate al PS1 di New York nel 1983 o Music for two yes del 1982 (forse il suo lavoro più noto), e la nuova Room of Stillness. Si tratta di una stanza del silenzio, privata e commovente, che solo la sensibilità e la conoscenza approfondita del gallerista hanno potuto ricostruire. Immagini della Finlandia e del Giappone sono proiettate su fogli appesi e apparentemente mosse dal respiro della stanza stessa. Ma è la poesia interiore dell’artista a far vibrare, visivamente e musicalmente, le pietre, la terra, le piante e la polvere. È la freschezza del non-finito.
Claudio Cravero
Torino // fino al 16 luglio 2011
Rolf Julius – Gray Music #1
a cura di Carlo Fossati
www.estatic.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati