La mostra dell’inglese Gabriel Hartley (Londra, 1981) offre uno scorcio, un squarcio a strapiombo fra temporalità e contemporaneità. Le opere selezionate dialogano creando una fitta rete di richiami, e mettono alla prova le categorie di pittura e scultura. Le tele infrangono la luce in un diorama di ombre, le sculture non sono che alibi nella terza dimensione. Hartley sfrutta le proprietà di un denso impasto cromo-materico per granire la tela, increspare le superfici; in un processo di orogenesi, l’artista inglese plasma un gamma di paesaggi immaginari. In questo senso, Crimping è arricciare, accartocciare: le sculture diventano struttura infinitesimale della superficie pittorica e la stessa pittura, esplosa nello spazio, torna a essere il dato primario della scultura.
Luca Labanca
Roma // fino al 23 aprile 2011
Gabriel Hartley – Crimping
a cura di Rita Selvaggio
www.furiniartecontemporanea.it
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