Nessuna pietà: perché i tempi sono crudeli e le guerre non cessano. Perché le democrazie si conquistano ma mantenerle è questione ardita. La personale di Armando Lulaj (Tirana, 1980; vive a Bologna e Tirana) è un pugno nello stomaco per forza e vigore dei temi messi in scena. Contro ogni forma d’arte che intrattiene, leggera e autoreferenziale. Qui non si scherza e non si gioca: si veda The other one o il lightbox Living memory, in cui viene messa al rogo una stella. Tutto è da decifrare, perché ogni apparenza ha il suo doppio. Dietro alle cose c’è un inganno “senza pietà”, come il trittico degli operai con le pallottole in bocca (Act). Come le ipotesi di pensieri al neon: When you come here What you see here What you hear here When you Leave in here. Lulaj scrive una partitura del dolore. Una cronologia del nero, del ventre molle dell’esistenza.
Caterina Misuraca
Milano // fino al 14 maggio 2011
Armando Lulaj – Nessuna pietà
www.artragallery.com
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