Metropol Parasol. Una svolta per Siviglia?
Metropol Parasol. Letteralmente, ‘Parasole metropolitano’. Praticamente, un gigantesco ombrellone di legno piantato nella centralissima Plaza de la Encarnación di Siviglia, dove impazza la Semana Santa. A ben guardare, questa enorme scultura lignea inaugurata i primi di aprile, suggerisce qualcos’altro.
Il Metropol Parasol di Siviglia è un organismo vivente, una pianta. Forse dei funghi che prendono vita dagli scavi archeologici sottostanti, s’innalzano, crescono e si diramano nel cielo andaluso. Una nuova icona per la città? Non solo. Metropol Parasol è prima di tutto un museo archeologico, un mercato, una piazza sopraelevata con bar, ristoranti e una terrazza panoramica.
Quando l’architetto berlinese Jürgen Mayer lo concepì nel 2004 non aveva idea di quello che sarebbe successo. Sembrava, agli occhi di tutti, un progetto troppo ardito per la tradizionalissima città del sud della Spagna. Vincendo il concorso, invece, qualcosa è cambiato. L’ipotesi che un’architettura innovativa, quasi spregiudicata anche se ingentilita dall’uso del legno, potesse trovare spazio nel cuore di una città antica come Siviglia sembrava verosimile.
Messi da parte gli entusiasmi iniziali, però, una domanda va fatta: il Metropol Parasol può davvero essere luogo urbano di mediazione tra la società contemporanea e la città medievale? Una risposta è, forse, ancora prematura.
Intanto vediamo cosa succede durante la Semana Santa, una delle feste più sentite in Spagna, che è nel pieno dei festeggiamenti. Sarà finalmente la prima vera occasione per il Metropol Parasol di proporsi come nuovo centro pulsante per la vita cittadina. Sperimentando, così, il suo ruolo di aggregatore sociale contemporaneo.
Zaira Magliozzi
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