Nuovo cinema Rä
Cosa succede quando trovi Guerre Stellari in Tunisia e Marocco? Succede che ti viene la curiosità, e vai in cerca del cinema dopo il cinema. Rovine del futuro, per una indagine che Rä di Martino porta a Roma, da Monitor, fino all’8 maggio.
“Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…”, stando all’incipit di Guerre Stellari. Ma forse non è poi così lontana se a Rä di Martino (Roma, 1975; vive a Torino) è bastato un viaggio in Tunisia per rivivere i luoghi di Tatooine e osservare i set cinematografici che hanno dato un volto al pianeta abitato dai Jawa, dai Tusken e dagli “umani”.
Scoprendone l’esistenza quasi per caso, l’artista è rimasta colpita dal “fatto che ci fossero delle rovine di qualcosa che nel passato ha creato un nostro immaginario del futuro”. E così, partendo dai set abbandonati nei deserti della Tunisia e soprattutto del Marocco, eletti a location d’eccezione di importanti produzioni hollywoodiane – dal Principe di Persia a Lawence d’Arabia, da Gesù di Nazareth a Kundun, dal Gladiatore alle Colline hanno gli occhi -, ha realizzato una ricerca tesa a comprendere “cosa rimane del cinema, dopo il cinema”, soffermandosi sui cambiamenti intervenuti nella grammatica dei luoghi dove si sono stratificate queste “moderne archeologie” e indagando su come la loro monumentale presenza interagisca con la componente umana e in che misura influisca sulla percezione del paesaggio, laddove si sono naturalizzate con buona pace della tradizione.
Nella serie fotografica No More Stars, “sedimenti di props”, derivanti da produzioni cinematografiche differenti, sviluppano il concetto di “paesaggio come controfigura”. Approfondito ulteriormente nell’installazione in cui la stessa immagine-cartolina della kasbah di Ait Ben Haddou è ripetuta per ben dieci volte, creando un effetto caleidoscopico mediante la proiezione reiterata e diversificata, tanto nella cromia che nel formato.
Il cerchio si chiude con una sequenza di “paesaggi mentali”, messi a fuoco attraverso sei visori vintage in cui le diapositive, trattate con scotch, carta, grafite, polvere di alluminio e legno restituiscono la suggestione dei colori e della luce del deserto, con effetti quasi tridimensionali, attraverso un procedimento mimetico e arbitrario, generato dall’implosione dello sguardo dell’artista.
L’allestimento della mostra – la quarta personale di Rä di Martino presso la Galleria Monitor – traccia le linee essenziali del progetto, suggerendo un percorso che termina con la rivelazione della finzione sottesa alle immagini fotografiche proposte, lì dove la presenza di un berbero accanto a una gas station americana – ricostruita fedelmente in ogni suo particolare -, fa sfumare l’evocazione degli sterminati spazi desertici dell’Arizona, suggeriti da una sorta di effetto miraggio, riportandoci d’emblée nella realtà del Marocco.
Anna Saba Didonato
dal 2 aprile all’8 maggio 2011
Rä di Martino – La controfigura. Stand-In
Monitor
Via Sforza Cesarini, 43a-44 – 00186 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 13-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0639378024; [email protected]; www.monitoronline.org
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