A proposito di terremoto. Anche se Genazzano non è in Abruzzo
Genazzano, piccolo comune a 60 km circa dalla Capitale, custodisce uno dei feudi della famiglia romana tre le più influenti fin dal medioevo, i Colonna. Casata patrizia, la cui influenza si estendeva dal Lazio all’Abruzzo. Strade tortuose portano al Castello Colonna, edificato su uno sperone di tufo vulcanico, attualmente location destinata all’esposizioni temporanee del Centro Internazionale d’Arte Contemporanea. Dove fino al 3 luglio si mescolano “Passato Presente”.
Atmosfera quasi sacrale, quella delle sale del Castello Colonna, dove l’esposizione Passato Presente. Dialoghi d’Abruzzo, riporta al disastro del 6 aprile 2009, quando una scossa di 5.9° della scala Richter rasò al suolo L’Aquila e i paesi limitrofi.
Una quiete irreale, quasi a esorcizzare lo sciame sismico devastatore. Le opere, perlopiù provenienti dal Museo Nazionale d’Abruzzo, restituiscono al pubblico una panoramica culturale del territorio, partendo dalla preistoria sino all’arte contemporanea.
Un coperchio funerario zoomorfo d’epoca romana in pietra calcarea convive armoniosamente con il Naturale rudere del 2007 di Lucilla Catania, così come il Calendario Amiterniano con le ricorrenze tradizionali e le feste romane del 20 d.C. si confronta con la scultura Suffragium del 1995 di Maria Dompè. “Oh dolce libertà preziosa più di un qualsivoglia tesoro”: il linguaggio poetico, quello dell’artista, ammorbidisce la solidità sepolcrale del blocco marmoreo.
Semiotica che viene registrata anche nella commemorazione della figura controversa del papa eremita Celestino V, attraverso la proiezione del progetto video di Fabio Mauri, il monocromo su carta fotografica di Ettore Spalletti che rimanda allo spirito ascetico e solitario del papa, così come il mosaico Vas Caelestinum V di Luca Maria Patella che, con un gioco illusionistico, rappresenta i due volti contrastanti.
Il dialogo non è soltanto affrontato in termini cronologici, ma anche i materiali sono messi a confronto. L’opera lignea in pino di Russia dipinto da Mario Ceroli (Mani pulite, coscienze sporche), la piccola installazione in terracotta smaltata di Enzo Cucchi, la tela bianca su centina di legno del Bucranio di Pino Pascali e le illusioni ottiche dell’acciaio di Attilio Pierelli offrono numerosi spunti di riflessione, accennati ma non sufficientemente affrontati.
L’arazzo di Afro, lavorato in provincia di Pescara, introduce un’altra sezione dell’esposizione, l’artigianato, lasciando spazio e visibilità al fitto intreccio di bianchi fili elettrici di Christelle Familiari che rimanda alla trina del merletto. Interessante l’intesa tra il Velo da sposa in tombolo dell’Ottocento e l’opera For ever di Maria Elisabetta Novello, che su strati di plexiglas ricama decori con la cenere, i quali abbandonando la verticalizzazione si dissolvono sul pavimento.
La chiave di lettura è realmente il “dialogo”, che stenta a essere interpretato e a farsi riconoscere; cerca a fatica di ricostruire un passato distrutto dalla natura, attraverso la stessa naturale creatività dell’uomo contemporaneo.
Chiara Miglietta
dal 9 aprile al 3 luglio 2011
Passato Presente. Dialoghi d’Abruzzo
a cura di Anna Imponente
CIAC – Centro internazionale per l’Arte Contemporanea – Castello Colonna
Piazza San Nicola 4 – 00030 Genazzano (RM)
Orario: da giovedì a domenica 10-13 e 16-19
Ingresso: intero € 7; ridotto € 5
Catalogo Palombi Editore
Info: tel. +39 069579010; [email protected]; www.castello-colonna.it
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