“Dedicherò la conferenza all’opposizione leggerezza-peso, e sosterrò le ragioni della leggerezza” (Italo Calvino). Tre canoni nelle sculture “citano” la lezione americana sulla leggerezza di Calvino: leggerezza, metaforico movimento e vettore d’informazione. Come non osservare in Paolo Icaro (Torino, 1936) la scultura italiana di arte “povera” e “concettuale”? Al Ponte l’artista valuta, osserva e rielabora lo spazio “su misura”. Il materiale povero non c’è più, ma abbonda il concettuale. “Misurare non è un dato omologato e oggettivo, ma anche il nostro esserci nel mondo è la misura del rapporto di ognuno col proprio destin”.
Le sculture hanno linee raffinate e nitide, la levità pervade lo spazio espositivo e la paura del vuoto non assedia certo l’artista. Per quanto la materia sia ben ancorata a terra, in Artificio naturale l’interazione e il movimento sono insiti nell’immaginaria trasformazione naturale.
Daniela Cresti
Firenze // fino al 22 luglio 2011
Paolo Icaro – Su misura
a cura di Lara Conte e Mauro Panzera
www.galleriailponte.com
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